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Aspirina per la prevenzione primaria dell’ictus in pazienti diabetici: è veramente utile?

30 marzo 2015 (Congresso Medico) – L’ aspirina a basse dosi è raccomandata nella prevenzione di eventi cardiovascolari e cerebrovascolari nei pazienti ad alto rischio, ma il suo ruolo in prevenzione primaria è dibattuto soprattutto nei pazienti diabetici, alla luce dei risultati di alcuni studi come il PPP (Primary Prevention Project) trial (1).

Al fine di definire l’eventuale ruolo protettivo di bassi dosaggi di aspirina sul rischio di insorgenza di ictus ischemico in pazienti diabetici, Ye-Jee Kim (Seoul, Korea) e coll. hanno condotto uno studio retrospettivo estraendo i dati da un database nazionale di assicurazioni sanitarie e hanno recentemente pubblicato i risultati sulla rivista Diabetology & Metabolic Syndrome(2).

Sono stati estratti i dati relativi a una coorte di pazienti di età compresa tra 40 e 99 anni con diagnosi di diabete nel “periodo-indice” definito dal 1° gennaio 2006 al 31 dicembre 2007 (n = 261.065); tra essi, ogni paziente che avesse iniziato un basso dosaggio di aspirina (75-162 mg/die) nel “periodo-indice” è stato abbinato a un “non-utilizzatore” di aspirina con il metodo statistico “propensity score”. Outcome primario dello studio era la valutazione del rischio di ospedalizzazione per ictus ischemico in “utilizzatori” e “non utilizzatori” di aspirina nel periodo di follow-up (fino al 31 dicembre 2009).

Il numero totali di diabetici che aveva iniziato un basso dosaggio di aspirina era 15.849 (6,2% della coorte iniziale); rispetto ai “non utilizzatori”, tale gruppo presentava un hazard ratio per l’ospedalizzazione da ictus ischemico di 1,73 (IC 95%: 1,41-2,12) che aumentava a 1,97 (IC 95%: 1,51-2,62) in un’analisi di sensibilità su pazienti con periodo di follow-up >1 anno. Nelle analisi di sottogruppo non si sono evidenziati cambiamenti significativi del rischio in base a età, sesso, comorbilità.

A differenza di quanto ipotizzato dagli stessi autori all’inizio dello studio, questi risultati non solo non depongono a favore di un ruolo protettivo dell’aspirina nei pazienti diabetici, ma anzi ne evidenziano un possibile ruolo negativo in termini di rischio di ospedalizzazione per ictus ischemico. Lo studio, che presenta dei punti di forza, primo tra tutti quello di essere stato condotto nel “real world” e non in una popolazione selezionata, ma anche dei limiti (come il fatto che l’utilizzo del “propensity score” non sia riuscito ad eliminare del tutto i possibili confondenti), suggerisce di riconsiderare l’uso dell’aspirina in prevenzione primaria per l’ictus ischemico nei pazienti diabetici almeno fin quando i risultati di trial attualmente in corso, come l’ACCEPT-D (3), non chiariranno meglio il ruolo dell’utilizzo dell’aspirina in prevenzione primaria nel diabete.

 

1) PubMed

2) Diabetology & Metabolic Syndrome2015,7:8

3) PubMed


AMD segnala articoli della letteratura internazionale la cui rilevanza e significato clinico restano aperti alla discussione scientifica e al giudizio critico individuale. Opinioni, riflessioni e commenti da parte degli autori degli articoli proposti non riflettono quindi posizioni ufficiali dell’Associazione Medici Diabetologi.