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Chi dorme non piglia pesci ma probabilmente perde peso. Ovvero: non sarebbe bello se si potesse perdere peso semplicemente stando a letto?

Punti chiave

Domanda: Qual è l’effetto dell’estensione del sonno sull’introito calorico in adulti in sovrappeso nel loro ambiente domestico abituale?

Risultati: In questo studio clinico randomizzato su 80 adulti in sovrappeso e sonno abituale inferiore a 6 ore e mezza per notte, quelli che sono stati randomizzati a un intervento di estensione del sonno di 2 settimane hanno ridotto significativamente il loro apporto energetico giornaliero di circa 270 kcal rispetto al gruppo di controllo. Il dispendio energetico totale non differiva significativamente tra il gruppo di estensione del sonno e quello di controllo, ma grazie al ridotto apporto calorico nel gruppo con l’estensione del sonno si determinava un bilancio energetico negativo.

Significato: I risultati suggeriscono che migliorare e mantenere un’adeguata durata del sonno potrebbe aiutare il calo ponderale ed essere una valida e utile strategia di intervento nei programmi di perdita di peso per la prevenzione dell’obesità e del diabete.


A cura di Michele Riccio

21 marzo 2022 (Gruppo ComunicAzione) – La breve durata del sonno e tutte le condizioni che creano un disturbo nella qualità e nella ciclicità del ritmo sonno/veglia (una sopra tutte: la sindrome delle apnee notturne) sono state riconosciute come un fattore di rischio per l’obesità e il diabete, in quanto causa di disturbi nella sfera metabolica. Tuttavia, se estendere la durata del sonno può attenuare tale rischio rimane a tutt’oggi poco chiaro. In particolare, non ci sono serie e oggettive dimostrazioni, in condizioni di vita reale, che il prolungamento del sonno possa intervenire sull’assunzione giornaliera di calorie.

L’obiettivo dello studio del gruppo di Esra Tasali (Dept. of Medicine, University of Chicago, Chicago, Illinois; USA) e coll. era determinare gli effetti di un intervento di prolungamento del sonno su assunzione di energia, dispendio energetico e peso corporeo in condizioni di vita reale in adulti in sovrappeso che abitualmente riducevano la loro durata del sonno. Lo studio, randomizzato e monocentrico, è stato condotto dal 2014 al 2020. I partecipanti erano adulti di età compresa tra i 21-40 anni con un BMI compreso tra 25,0 e 29,9 e con una durata abituale del sonno inferiore a 6 ore e mezza per notte.

Dopo un periodo di rodaggio di 2 settimane al basale, i partecipanti sono stati randomizzati a una sessione di consulenza personalizzata sull’igiene del sonno, che aveva lo scopo di prolungare l’ora di sonno a 8 ore e mezza (gruppo di estensione del sonno) o di continuare il sonno secondo le abitudini correnti (gruppo di controllo). A tutti i partecipanti è stato chiesto di continuare le attività quotidiane di routine a casa, senza seguire una dieta prescritta o senza modificare la loro abituale attività fisica.

Nel gruppo di intervento le raccomandazioni erano abbastanza semplici – cose che tutti noi potremmo fare nella vita di tutti i giorni, come: diminuire la luce ambientale, limitare l’uso del telefono e della TV o dei tablet e similari a letto, diminuire l’assunzione di caffeina e aumentare l’esercizio fisico. È importante sottolineare che a ogni partecipante è stato dato un obiettivo di orario di sonno e di veglia – obiettivo che aveva lo scopo di aumentare al massimo l’aderenza.

I risultati sono stati alquanto incoraggianti e le raccomandazioni hanno funzionato. Dopo il periodo di rodaggio di 2 settimane, nel gruppo di intervento la durata del sonno è aumentata di circa 1 ora e 20 minuti per notte (IC 95%, da 1,0 a 1,4 ore; p <0,001), come documentato dai monitor da polso (Actigrafi). Sempre nel gruppo di intervento si è registrata una significativa diminuzione dell’assunzione di calorie rispetto al gruppo di controllo (-270 kcal/d; IC 95%, da -393 a -147 kcal/d; p <0,001). Il cambiamento nella durata del sonno era inversamente correlato con il cambiamento nell’assunzione di calorie (r = -0,41; IC 95%, -0,59 a -0,20; p <0,001). L’intervento non ha avuto alcun effetto significativo sul dispendio di energia totale, con conseguente riduzione ponderale nel gruppo di intervento rispetto a quello di controllo. Infatti, dal momento che le calorie in ingresso si sono ridotte, mentre il dispendio calorico è rimasto lo stesso, il gruppo di intervento ha perso peso – circa un chilo in 2 settimane. Inoltre, i partecipanti al gruppo di intervento hanno anche riferito di avere significativamente più energia durante il giorno, di essere più attenti e di avere un umore migliore.

In conclusione, questo studio ha dimostrato che, in condizioni di real life, in adulti in sovrappeso che abitualmente riducevano la loro durata di sonno il prolungamento dello stesso ha ridotto l’assunzione di energia e ha portato a un bilancio energetico negativo.

Migliorare e mantenere una sana durata del sonno per periodi più lunghi potrebbe entrare a fare parte dei programmi di intervento dietetico e di prevenzione dell’obesità e del diabete: in particolare, nel corso delle anamnesi ai nostri pazienti con diabete e obesi o sovrappeso potrebbero trovare posto alcune domande proprio sulla durata e la qualità del loro sonno, come pure la presenza di russamento o l’abitudine a utilizzare tablet e smartphone al momento di andare a dormire. Ciò potrebbe essere la spinta giusta per suggerire piccoli ma significativi interventi per modificare la qualità del sonno.


JAMA Intern Med 2022 Feb 7;e218098. Online ahead of print

PubMed


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