Chirurgia bariatrica in pazienti obesi con diabete tipo 1
A cura di Enrico Pergolizzi
8 luglio 2016 (Gruppo ComunicAzione) – I pazienti affetti da diabete tipo 1 (DM1) costituiscono circa il 5-10% di tutti i casi di diabete, ma, secondo quanto indicato da diversi studi epidemiologici, negli ultimi decenni l’incidenza della malattia è in aumento. Il DM1 è associato a gravi complicanze a lungo termine che colpiscono i sistemi cardiovascolare, oculare, renale e nervoso e che portano a un notevole aumento del tasso di mortalità rispetto alla popolazione non diabetica. Negli Stati Uniti la prevalenza di obesità tra i giovani affetti da DM1 è del 12,6%; complessivamente, circa il 50% dei pazienti con DM1 è attualmente obeso o in sovrappeso, e di questi una percentuale tra il 20 e il 40% presenta i criteri della sindrome metabolica.
Questo eccesso ponderale può avere un impatto importante sul corso della malattia; infatti, l’obesità e l’insulino-resistenza potrebbero accelerare lo sviluppo di DM1 nei giovani individui predisposti. Allo stesso tempo, la gestione del DM1 in soggetti gravemente obesi può essere complicata a causa dei possibili effetti anabolici di una terapia insulinica intensiva sul peso corporeo, che aggrava ulteriormente la resistenza all’insulina. Inoltre, è stato dimostrato come l’obesità e la sindrome metabolica siano associate con lo sviluppo e la progressione delle complicanze micro- e macrovascolari nel DM1. Per tale motivo negli ultimi anni si è riproposta l’attenzione all’utilizzo di farmaci che abbiano un’azione sul peso e sull’insulino-resistenza; infatti, alcuni studi hanno dimostrato che l’aggiunta di metformina, agonisti del GLP-1 e inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 alla terapia insulinica può ridurre il peso corporeo e migliorare la resistenza all’insulina, il controllo glicemico e alcune comorbilità in pazienti obesi con DM1. Inoltre, è noto come gli interventi di chirurgia bariatrica abbiano effetti favorevoli su iperglicemia, dislipidemia, ipertensione e infiammazione. Molti studi hanno mostrato effetti significativi e duraturi della chirurgia bariatrica sul diabete di tipo 2, con una possibile completa remissione della malattia o, comunque, una significativa riduzione del rischio di complicanze e della mortalità a lungo termine, migliorando nel contempo la qualità di vita dei pazienti. Per contro, vi sono pochissimi dati sull’impatto della chirurgia bariatrica nel DM1.
Lo scopo della review condotta da John P. Kirwan e coll (USA) e pubblicata sulla rivista Diabetes Care è stato quello di riassumere e quantificare gli effetti complessivi della chirurgia bariatrica in pazienti obesi con DM1. Gli autori hanno ricercato su PubMed, Scopus, ISI Web of Knowledge e Google Scholar tutti gli studi rilevanti sulla chirurgia bariatrica in pazienti adulti obesi affetti da DM1, dal loro inizio fino a dicembre 2015. Sono stati inclusi 17 studi e 107 persone, tra cui 10 case-serie e 7 case-report. In generale, la procedura chirurgica predominante era il bypass gastrico (n = 70; 65%). In tutti gli studi è stata evidenziato un significativo calo ponderale; è stata rilevata una significativa riduzione del fabbisogno insulinico giornaliero tranne in un case-serie. La media ± SD di emoglobina glicata (HbA1c) pre- e postoperatoria per i dati disponibili dell’intera coorte (n = 96) è stata dell’8,4 ± 1,3% e del 7,9 ± 1,1%, rispettivamente (p = 0,01). In aggiunta alle comuni complicanze operatorie e postoperatorie sono state segnalate anche significative variazioni glicemiche (chetoacidosi diabetica e ipoglicemia) e alterazioni della motilità gastrointestinale (ileo prolungato e dilatazione acuta del residuo gastrico). Non sono stati segnalati casi di mortalità.
In conclusione, gli interventi di chirurgia bariatrica portano uno significativo calo ponderale in pazienti con DM1 gravemente obesi, con conseguente significativo miglioramento del fabbisogno insulinico e del compenso glicemico. Le complicanze potenzialmente più gravi sono la chetoacidosi diabetica e l’ipoglicemia. I risultati a breve termine della chirurgia bariatrica in pazienti con DM1 sono quindi incoraggianti, ma sono necessari ulteriori studi su una popolazione più ampia e con lungo follow-up.
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