Dietista, cura te ipsa
Simonetta Tancredi
dietista presso il Cto di Torino
Medice, cura te ipsum o medico, cura te stesso dicevano gli antichi romani. Ed è vero, «non solo credo che sia eticamente giusto condividere i consigli che si danno ai pazienti», afferma Simonetta Tancredi, «ma è anche molto utile». Simonetta Tancredi, dietista presso il Cto di Torino si è trovata leggermente in sovrappeso, come capita a molte donne dopo la seconda gravidanza. Simonetta, che segue in particolare le persone con diabete e con problemi endocrinologici, è sempre stata attenta all’alimentazione «ma quei chili in più non mi piacevano, per le ragioni che ho detto, perché comunque potevano essere sufficienti nel corso degli anni ad aumentare il rischio per l’insorgenza di patologie metaboliche, cardiovascolari, osteoarticolari ecc. e anche per ragioni estetiche». Ha deciso quindi di… curare se stessa applicando gli stessi consigli dati ai suoi ‘pazienti’.
«Molte persone ottengono dei risultati semplicemente cucinando i cibi in modo più sano, senza usare grassi saturi, limitando l’olio in cottura e acquistandoli con cognizione di causa», spiega la dietista torinese, «nel mio caso questo non bastava perché sono attenzioni che ho sempre avuto. Se volevo dimagrire dovevo cambiare le mie abitudini alimentari ed incrementare l’esercizio fisico».
Con due bambini piccoli la fatica non manca, ma purtroppo la fatica non fa dimagrire, «ho iniziato a camminare di più parcheggiando l’auto lontano dall’ospedale, a salire e scendere le scale senza abituarmi troppo all’ascensore, a usare il più possible la bicicletta, ad accompagnare i bambini a piedi e a giocare con loro quando li porto ai giardini…» elenca Simonetta Tancredi. I piccoli sono divenuti gli involontari personal trainer della mamma.
Per raggiungere l’obiettivo: perdere sei chili nell’arco di un anno, la dietista del Cto torinese ha dovuto anche rinunciare a qualcosa, «devo ammettere che mangiare mi piace e condivido con molti miei pazienti la passione per i dolci». Abolirli? Non era il caso: «Anche ai miei pazienti io tendo a consigliare modifiche accettabili, perché perdere peso è facile ma mantenere i risultati raggiunti molto più difficile, e questo si può fare solo se si cambiano gradatamente ma per sempre le proprie abitudini», nota la Tancredi che ha iniziato a scegliere i dolci meno ricchi di grassi e zucchero, a mangiarli nel pasto ‘scambiandoli’ con altri alimenti o, per esempio, mangiare ogni tanto del gelato al posto della frutta, oppure concedersi qualcosa di più zuccherato solo nel caso in cui davvero si fa dell’esercizio fisico che richiede un substrato energetico», racconta.
In dieci mesi i cinque-sei chili di troppo sono spariti e ormai, a un anno di distanza, il peso forma raggiunto è stato mantenuto. «Il problema principale è il pranzo», spiega la Tancredi che per ragioni di tempo e amministrative non frequenta la mensa del Cto ma pranza lo stesso fuori casa, «cerco di evitare il panino in piedi al bar ma piuttosto mi porto da casa un pranzetto ricco di fibre: verdura o frutta e ben equilibrato», spiega.
Il risultato più importante Simonetta lo ha ottenuto nel suo lavoro: «Da quando ho applicato su me stessa i consigli che dò ai pazienti ho la sensazione di essere divenuta più efficace, più coinvolgente. I miei pazienti non si limitano ad annuire quando ascoltano i miei suggerimenti ma partecipano attivamente e molti, tornando dopo qualche mese, mi dicono, stupiti loro stessi, “Ma sa che aveva proprio ragione!” e questo è più appagante che guardarsi allo specchio o salire sulla bilancia!»