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Diabete No Grazie

I microrganismi vivi, come quelli dello yogurt, nella giusta quantità hanno effetti benefici sulla salute, anche per le persone con diabete

Le persone con diabete devono ricordarsi che i batteri intestinali sono importanti: prendersene cura significa migliorare la propria salute…

A cura di Gemma Frigato

Il termine “probiotico” deriva dal greco pro-bios, che significa “a favore della vita” e si riferisce a microrganismi (soprattutto batteri) viventi e attivi, contenuti in determinati alimenti (yogurt, miso, kefir) o integratori che rafforzano l’ecosistema intestinale.

I prebiotici sono sostanze non digeribili contenute, in natura, in alcuni alimenti (fibre idrosolubili, oligofruttosaccaridi, oligosaccaridi della soia, lattulosio ecc.) che promuovono la crescita, nel colon, di una o più specie batteriche utili allo sviluppo della microflora e sono contenuti, ad esempio, nel germe di grano, nella farina di frumento, nelle banane e in molti integratori di fermenti lattici.

I simbiotici sono un mix tra prebiotici e probiotici e hanno la capacità di migliorare la sopravvivenza degli organismi probiotici e favorire la formazione di un substrato specifico alla flora intestinale già residente.

Una recente indagine condotta su persone con diabete tipo 1 e 2 ha analizzato l’effetto dell’integrazione probiotica, prebiotica e simbiotica sul microclima intestinale e sul controllo dei livelli di glicemia e livelli dei lipidi.

I risultati emersi confermano che tale integrazione dietetica ha ridotto l’emoglobina glicata (ma non ha raggiunto la soglia di significatività) e non ha avuto alcun effetto sui livelli di colesterolo LDL (il colesterolo “cattivo”); ha tuttavia ridotto i livelli di glicemia a digiuno, colesterolo totale, trigliceridi, insulinemia e ha aumentato i livelli di colesterolo HDL (“buono”).

I ricercatori ritengono pertanto che l’integrazione con prebiotici, probiotici o simbiotici possa svolgere un ruolo favorevole nel migliorare alcuni risultati metabolici nei pazienti con diabete tipo 1 e 2, probabilmente per il loro effetto sull’ambiente intestinale e sull’assorbimento. L’uso dei probiotici nel diabete tipo 2 si ritiene influenzi la glicemia mediante una modulazione della risposta antinfiammatoria e che, nel diabete tipo 1 di recente insorgenza, abbia anche un ruolo nel preservare le beta-cellule pancreatiche.

Perciò, chi ha il diabete deve ricordarsi di prendersi cura anche dei suoi batteri intestinali!


The effect of probiotics, prebiotics or synbiotics on metabolic outcomes in individuals with diabetes: a systematic review and meta-analysis
Diabetologia (2020). Publishe online 13 October