Limitare gli antibiotici ai bambini
Le persone obese hanno un microbioma intestinale diverso da quelle magre. E queste differenze precedono la comparsa del sovrappeso. Prove sempre più recenti fanno pensare che i microbi presenti nell’intestino possano avere un ruolo nello sviluppo dell’obesità e dei disordini metabolici ad essa associati. Sappiamo anche che gli antibiotici hanno effetti devastanti su quella che una volta era chiamata la flora intestinale. Mettendo le due cose in relazione iniziamo a capire perché i bambini più esposti agli antibiotici abbiano un rischio maggiore di divenire ragazzi sovrappeso. Se l’esposizione agli antibiotici avviene nel periodo perinatale, e quindi durante il parto o nei primi mesi di vita, gli antibiotici addirittura programmano il bambino a divenire sovrappeso e obeso.
E questa evenienza non è rara. È stato stimato che negli Stati Uniti dal 33 al 39% dei neonati sia esposto agli antibiotici assunti dalla madre durante il parto. Un altro 5% dei neonati viene sottoposto a una terapia antibiotica se ci sono segni anche vaghi di setticemia (una evenienza molto rara). È stato stimato che nei primi due anni di vita un bambino statunitense medio abbia ricevuto almeno tre cicli di antibiotici per arrivare a 10 nei primi 10 anni.
In realtà solo una parte delle malattie richiede davvero gli antibiotici ma molti pediatri, nel dubbio, preferiscono prescriverli. Secondo un accorato articolo-appello su BioMedCentral i pediatri dovrebbero fare un uso prudente degli antibiotici, non solo per ridurre la propagazione di organismi resistenti agli antibiotici ma anche per minimizzare le conseguenze metaboliche di lungo termine di una precoce esposizione.
Antibiotics, obesity and the link to microbes – what are we doing to our children?
MC Medicine201614:57 DOI: 10.1186/s12916-016-0605-7© Turta and Rautava. 2016 Received: 4 December 2015Accepted: 18 March 2016Published: 19 April 2016