Più antibiotici? Più diabete! (o viceversa)
Si accumulano i sospetti sul ruolo del microbioma (l’insieme dei miliardi di batteri che abbiamo nell’intestino), nel metabolismo in generale e sul rischio di obesità e di diabete in particolare.
C’è invece la prova che la assunzione di antibiotici ha effetti significativi sul microbioma. Un antobiotico agisce su questo ecosistema di batteri come il napalm nella giungla vietnamita, distruggendolo e cambiandone – probabilmente per sempre – la composizione.
Il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 dovrebbe essere quindi maggiore tra le persone che hanno assunto molti antibiotici. È così?
Siccome in Danimarca le prescrizioni mediche e i casi di diabete sono registrati in un database, non è stato difficile per i ricercatori del Center for Diabetes Research danese rispondere alla domanda.
Ebbene sì: le persone che nel periodo 2000-2012 avevano ricevuto 5 o più prescrizioni di antibiotici hanno un rischio del 53% superiore di sviluppare il diabete rispetto a chi aveva seguito da 0 a 1 terapia. E il dato è basato su una popolazione di 5,6 milioni di persone seguita per 12 anni. Si è vista una correlazione chiara fra il numero di terapie seguite e il rischio. Curiosamente gli antibiotici specifici sono sembrati più rischiosi rispetto a quelli ad ampio spettro. Ma attenzione: un legame temporale non è per forza un legame causale. La correlazione potrebbe avere un’altra spiegazione: le persone sviluppano il diabete di tipo 2 dopo un periodo, anche lungo, di pre-diabete, caratterizzato da glicemie superiore alla norma, e queste iperglicemie (così come lo stato infettivo generalizzato che le iperglicemie creano) potrebbero aver prodotto quelle infezioni che hanno richiesto l’uso di antibiotici. “Post hoc”, dicevano i latini, “sed non ergo hoc”.
Kristian Hallundbæk et al. Use of Antibiotics and Risk of Type 2 Diabetes: A Population-Based Case-Control Study. J Clin Endocrinol Metab, October 2015, 100(10):3633-364