Uno stile di vita sano riduce il rischio di malattia cardiaca nelle persone con diabete tipo 2 che, indipendentemente da fattori genetici e di ambiente familiare, sono più a rischio della popolazione generale
A cura di Eugenio Alessi
Le persone con diabete tipo 2, il cui numero sta aumentando drammaticamente in tutto il mondo, sono ad elevato rischio di malattia cardiaca (coronaropatia, insufficienza cardiaca, aritmie cardiache), una delle principali cause di mortalità in tale popolazione.
Questo eccesso di rischio è effettivo? In tal caso, è condizionato da fattori genetici o ambientali familiari (grado di istruzione, matrimonio/convivenza)? Quanto impatta lo stile di vita sul rischio di malattia cardiaca nelle persone con diabete? Per rispondere a queste domande un gruppo di ricerca internazionale ha condotto e recentemente pubblicato su Diabetologia un’analisi prospettica di dati contenuti nel registro svedese dei gemelli, individuando 41.463 soggetti di età ≥40 anni, senza malattia cardiaca, con un follow-up di 16 anni.
Sono stati considerati quattro fattori legati allo stile di vita: essere non fumatori, non consumare alcolici o farlo moderatamente, fare regolare attività fisica, non essere in sovrappeso. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi, in base al numero di fattori presenti: stile di vita sfavorevole (presenza di 0 o 1 fattore), intermedio (2 o 3 fattori) e favorevole (4 fattori). Sono stati utilizzati metodi statistici per confrontare l’incidenza di malattia cardiaca fra persone con e senza diabete di tipo 2 e all’interno delle coppie di gemelli.
Il 5,5% della popolazione era affetta da diabete tipo 2 e, durante il periodo di osservazione, le persone con diabete hanno effettivamente presentato un rischio maggiore di oltre 4 volte di sviluppare malattia cardiaca rispetto alle persone senza diabete, dopo aver corretto l’analisi per possibili fattori confondenti (età, sesso, fumo di sigaretta, ecc.); ciò valeva sia per le malattie ischemiche e lo scompenso cardiaco, sia per le aritmie come fibrillazione e flutter atriali. Tale osservazione era confermata nell’analisi relativa alle coppie di gemelli, sia eterozigoti che omozigoti, anche dopo aver considerato i fattori genetici e ambientali “familiari”, a confermare il ruolo del diabete nell’incrementare il rischio di malattia cardiaca. Fra le persone con diabete, avere uno stile di vita intermedio e favorevole si associava, rispettivamente, a una riduzione del rischio del 32 e del 56%, rispetto a chi aveva uno stile di vita sfavorevole e ciò valeva anche, in misura lievemente minore, per le persone senza diabete, con una interazione fra stile di vita e diabete sul rischio di patologia cardiaca.
Tali risultati confermano l’associazione fra diabete tipo 2 e consistente incremento del rischio di malattia cardiaca, anche dopo aver considerato fattori genetici e di ambiente familiare nella prima fase della vita, ma, soprattutto, mostrano che mantenere uno stile di vita sano – ovvero non fumare, praticare regolare attività fisica, non eccedere con l’alcol e mantenere un corretto peso corporeo – riduce in maniera molto significativa l’eccesso di rischio nelle persone con diabete (ed in generale il rischio di malattia cardiaca anche nelle persone senza diabete).
A healthy lifestyle mitigates the risk of heart disease related to type 2 diabetes: a prospective nested case-control study in a nationwide Swedish twin cohort
Diabetologia (2021)64:530-539