Controllo glicemico e mortalità nel diabete tipo 1
20 febbraio 2015 (Congresso Medico) – Se nel diabete tipo 2 è chiara e ben consolidata la relazione tra controllo glicemico e riduzione dell’aspettativa di vita, nel diabete tipo 1 resta ancora da determinare il rapporto tra andamento della glicemia e rischio di morte per qualsiasi causa e di morte per cause cardiovascolari. A tal fine è stato condotto uno studio osservazionale, recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine (1), che ha valutato il rischio di morte in base al grado di controllo glicemico in una popolazione svedese di pazienti affetti da diabete tipo 1.
Nello studio sono stati inclusi i pazienti con diabete i tipo 1 inseriti nel Registro Nazionale Svedese del Diabete dopo il 1° gennaio 1998. Per ogni paziente, sono stati selezionati cinque controlli scelti a caso dalla popolazione generale e abbinati per età, sesso e area geografica di provenienza. I pazienti e i controlli sono stati seguiti fino al 31 dicembre 2011.
L’età media dei pazienti con diabete e dei controlli al basale era 35,8 e 35,7 anni, rispettivamente, e il 45,1% dei partecipanti di ciascun gruppo erano donne. Il follow-up nel gruppo dei diabetici e in quello di controllo era 8,0 e 8,3 anni, rispettivamente. Nel complesso, 2701 dei 33.915 pazienti con diabete (8,0%) sono morti, rispetto ai 4835 di 169.249 controlli (2,9%) (hazard ratio aggiustato, 3,52; IC 95% 3,06-4,04); i corrispondenti tassi di morte per cause cardiovascolari erano 2,7% e 0,9% (hazard ratio aggiustato, 4,60; IC 95% 3,47-6,10). Nell’analisi multivariata il rischio di morte per qualsiasi causa a seconda del livello di emoglobina glicata per i pazienti con diabete, rispetto ai controlli, erano: 2,36 (IC 95% 1,97-2,83) per un livello di emoglobina glicata di 6,9% o inferiore (≤52 mmol/mol); 2,38 (IC 95% 2,02-2,80) per un livello tra 7,0 e 7,8% (da 53 a 62 mmol/ml); 3,11 (IC 95% 2,66-3,62) per un livello da 7,9 a 8,7% (63-72 mmol/ml); 3,65 (IC 95% 3,11-4,30) per un livello da 8,8 a 9,6% (da 73 a 82 mmol/mol); e 8,51 (IC 95% 7,24-10,01) per un livello di 9,7% o superiore (≥83 mmol/ml). Il corrispondente hazard ratio di morte per cause cardiovascolari era 2,92 (IC 95% 2,07-4,13); 3,39 (IC 95% 2,49-4,61); 4,44 (IC 95% 3,32-5,96); 5,35 (IC 95% 3,94 a 7,26); e 10.46 (IC 95% 7,62-14,37).
In conclusione, nei pazienti con diabete di tipo 1 in buon controllo glicometabolico (livello di emoglobina glicata pari a 6,9% o inferiore) il rischio di morte per qualsiasi causa o per cause cardiovascolari è doppio rispetto alla popolazione generale. Tale rischio aumenta in modo esponenziale con il peggioramento delle glicemie ed è attribuibile esclusivamente a patologie cardiovascolari e al diabete, essendo la mortalità per cancro simile nei soggetti con diabete tipo 1 e nei soggetti di controllo non diabetici.
1) N Engl J Med. 2014;371(21):1972-82
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