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Diabete tipo 1: associazione tra complicanze microvascolari e malattia cardiovascolare: i dati da un’analisi dello studio DCCT/EDIC

Punti chiave

Domanda: Nello studio DCCT/EDIC sappiamo che i soggetti con diabete tipo 1 sottoposti a trattamento insulinico intensivo nel tempo hanno manifestato una minor incidenza di eventi cardiovascolari, mantenendo tale beneficio clinico per oltre 30 anni. Ma esiste una correlazione tra la presenza di complicanze microvascolari e l’incremento di rischio cardiovascolare nei soggetti con diabete tipo 1?

Risultati: Proseguendo il follow-up oltre i 35 anni, gli stessi ricercatori hanno evidenziato che complicanze microvascolari avanzate – in particolar modo la nefropatia diabetica – comportano un incremento di rischio cardiovascolare nella coorte di soggetti dello studio DCCT/EDIC.

Significato: Questo studio mostra la correlazione tra la malattia renale cronica e/o la nefropatia diabetica e malattia cardiovascolare in soggetti con diabete tipo 1.


A cura di Alessandra Clerico

14 giugno 2021 (Gruppo ComunicAzione) – I ricercatori dello studio DCCT/EDIC hanno pubblicato su Diabete Care i dati di un’analisi in cui, durante un periodo di follow-up di oltre 35 anni, hanno valutato se la presenza di complicanze microvascolari possa essere associata a un incremento di rischio di malattia cardiovascolare tra i partecipanti allo studio DCCT/EDIC.

Il disegno dello studio e i dati analizzati hanno incluso: 1) la fotografia a sette campi del fundus oculi per identificare e stadiare la retinopatia diabetica e l’edema maculare; 2) la valutazione dell’AER (albumin excretion rate) e del filtrato glomerulare stimato (eGFR); 3) la valutazione della neuropatia autonomica cardiovascolare (CAN, cardiovascular autonomic neuropathy); 4) la valutazione degli eventi cardiovascolari includenti morte per malattia cardiovascolare, infarto non fatale, ictus ischemico, segni di infarto miocardico all’ECG, diagnosi di angina o effettuazione di procedure di rivascolarizzazione coronarica.

La possibile associazione tra complicanze microvascolari e rischio cardiovascolare è stata analizzata secondo il modello di rischio proporzionale di Cox.

Un totale di 239 partecipanti allo studio ha sviluppato eventi cardiovascolari, inclusi 120 soggetti che hanno manifestato i cosiddetti MACE (major adverse cardiovascular events), definiti come infarto del miocardio non fatale, ictus non fatale o morte cardiovascolare. La presenza di danno microvascolare (retinopatia diabetica, malattia renale, CAN) è risultata essere associata allo sviluppo successivo di malattia cardiovascolare e MACE (hazard ratio rispettivamente da 1,86 a 3,18 e da 2,09 a 3,63); l’associazione è rimasta significativa anche dopo correzione per livelli di emoglobina glicata ed età.

Tuttavia, dopo aggiustamento per i fattori di rischio cardiovascolari tradizionali, solamente una AER >30 mg/24 ore o un eGFR <60 ml/min/1,73 m2 o l’associazione di entrambi o la contemporanea presenza di retinopatia e danno renale si sono mostrati associati a un aumentato rischio cardiovascolare.

I ricercatori hanno quindi concluso che in quella coorte di soggetti dello studio DCCT/EDIC un quadro di danno microvascolare avanzato, e in particolar modo una microalbuminuria moderata o severa o un eGFR <60 ml/min, ha comportato un incremento di rischio di sviluppare, in un tempo successivo, eventi cardiovascolari.


Diabetes Care 2021 May; dc203104

PubMed


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