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Differenze di sesso e genere per rischio, meccanismi fisiopatologici e complicanze del Diabete Mellito tipo 2

A cura di Patrizia Li Volsi per il Gruppo AMD: Donna

24 ottobre 2016 (gruppo ComunicAzione) –E’ stata recentemente pubblicata sulla rivista Endocrine Reviews una estesa review, curata daAlexandra Kautzky-Willer (Vienna, Austria) e coll., che prende in esame differenze biologiche e differenti influssi culturali, ambientali, sociali ed economici nei riguardi di rischio, sviluppo, presentazione e outcome del diabete mellito tipo 2 (DMT2).

Le linee-guida internazionali per la gestione del DMT2 tengono conto di fattori quali età, durata della malattia, comorbilità, complicanze, ambiente sociale ma non di sesso e genere, anche sesempre maggiori evidenze si vanno accumulando sull’importanza di tali differenze nell’epidemiologia, fisiopatologia, trattamento e outcome del DMT2.

Vari studi hanno dimostrato differenze nei due sessi relativi a fattori di rischio. Ipertensione arteriosa, inattività fisica e alto apporto di alcol sono più forti predittori di infarto miocardico nelle donne rispetto all’uomo. Il rischio relativo di infarto miocardico conferito dal fumo sembra essere più alto nelle donne. I maschi più frequentemente sviluppano insufficienza cardiaca in età più giovane in rapporto a cardiopatia ischemica, tendono a sviluppare dilatazione miocardica mentre le donne sviluppano cardiomiopatia ipertrofica con disfunzione diastolica. In presenza di insufficienza cardiaca il diabete è più frequente nelle donne rispetto all’uomo. Le donne hanno inoltre più elevato rischio di ictus rispetto agli uomini.

I maschi vanno incontro a ulcere ai piedi in età più giovane e più frequentemente subiscono amputazioni. Il sesso maschile, così come la lunga durata del diabete, è un forte predittore di alto rischio di ulcerazione.

Per quanto riguarda la nefropatia, le donne presentano maggiore frequenza di riduzione del filtrato mentre l’uomo va incontro a più rapida progressione della nefropatia e più frequentemente a dialisi. Tuttavia, le donne diabetiche hanno una più alta mortalità una volta in dialisi rispetto all’uomo.

Queste sono solo alcune considerazioni di una review che merita di essere letta per l’accurata raccolta di letteratura e i suggerimenti per condurre programmi di screening sesso specifici oltre che ad approcci terapeutici più personalizzati e quindi migliori per entrambi i sessi.

 

Endocr Rev 2016;37(3):278-316

PubMed


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