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DPP-4 e safety pancreatica: dibattito riaperto?

A cura di Marcello Monesi

23 dicembre 2019 (Gruppo ComunicAzione) – La possibile correlazione tra farmaci incretino-mimetici e rischio di pancreatite e neoplasie pancreatiche è stata oggetto di accesi dibattiti e controversie. Se da un lato l’evidenza del rialzo dei livelli di amilasi e lipasi osservabile in corso di terapia incretinica ha inizialmente sollevato dubbi della sicurezza, successive metanalisi di studi adeguatamente dimensionati hanno fornito dati di sostanziale sicurezza nei confronti del rischio di pancreatite o di neoplasie pancreatiche associato a tali terapie (1,2).

Uno studio osservazionale, recentemente pubblicato su Diabetes Care (3), da un gruppo di ricercatori coreani, apporta nuove evidenze che richiamano l’attenzione sulla safety pancreatica: la ricerca, basata sull’analisi di registri assicurativi nazionali, è stata condotta valutando una popolazione di poco più di 30.000 soggetti con nuova diagnosi di diabete tipo 2 trattati con terapia ipoglicemizzante nel periodo compreso tra il 2007 e il 2013. Tra i soggetti in esame, circa un terzo era rappresentato da nuovi utilizzatori di DPP-4 inibitori, mentre gli altri due terzi erano stati trattati con altre terapie ipoglicemizzanti.

In tutti i soggetti i tassi di incidenza della pancreatite risultano pari a circa 10 casi per 1000 pazienti-anno, e a 2 casi per 1000 pazienti-anno per il cancro del pancreas. Nei soggetti in terapia con DPP-4 inibitori, dopo correzione per i numerosi fattori confondenti, si è osservato un rischio significativamente superiore di pancreatite (HR 1,24, IC 95% 1,01-1,52; p = 0,037) e cancro del pancreas (HR 1,81, IC 95% 1,16-2,82; p = 0,009). Tale incremento del rischio si presenta generalmente nei primi 12 mesi dopo l’avvio della terapia, e non mostra un trend in crescita all’aumentare del periodo di esposizione al farmaco

Nel commento al lavoro, gli autori ricordano i limiti intrinseci degli studi osservazionali e sottolineano come l’assenza di un effetto correlato alla durata dell’esposizione potrebbe suggerire la possibilità di una casualità inversa; in ogni caso si realizza la necessità di studi a più lungo termine sulla sicurezza di questa classe di farmaci per il diabete.


1. Curr Diabetes Rev 2016;12(4):403-13

2. Expert Opin Drug Saf 2018 Apr;17(4):387-405

3. Diabetes Care 2019;42(11):2057-64

PubMed


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