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Effetti degli SGLT2 inibitori su ictus e fibrillazione atriale in diabetici con malattia renale cronica

Punti chiave

Domanda: In pazienti con diabete tipo 2 e ridotta funzione renale l’uso dei farmaci glicosurici può portare un beneficio sul rischio di ictus e aritmie cardiache?

Risultati: In questa analisi post hoc l’uso degli SGLT2 inibitori ha evidenziato prove di beneficio nella prevenzione dell’ictus emorragico, della fibrillazione atriale e flutter atriale. Prove più deboli sono invece emerse in relazione all’ictus per ogni causa.

Significato: Gli SGLT2i in pazienti con diabete tipo 2 e danno renale potrebbero apportare benefici sul rischio di ictus totale in base al livello di funzionalità renale e un beneficio per ictus emorragico e fibrillazione atriale, ma sono necessari ulteriori studi per confermare tale dato.


A cura di Gemma Frigato

17 maggio 2021 (Gruppo ComunicAzione) – La malattia renale cronica, intesa come velocità di filtrazione glomerulare stimata ridotta o albuminuria elevata, aumenta il rischio di ictus ischemico ed emorragico.

Lo studio recentemente pubblicato su Stroke ha indagato gli effetti degli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio 2 (SGLT2i) su ictus e fibrillazione/flutter atriale (FA/FLAT) eseguendo un’analisi sui grandi trial condotti con questi farmaci.

Lo studio ha esplorato gli effetti di canagliflozin su ictus, sottotipi di ictus e marcatori intermedi di rischio di ictus, tra cui FA e FLAT, nei partecipanti con nefropatia diabetica dallo studio CREDENCE (Canagliflozin and Renal Events in Diabetes With Established Nephropathy Clinical Evaluation). Inoltre, sono stati metanalizzati i risultati sull’ictus da tutti gli studi su larga scala, randomizzati, controllati con placebo, sugli esiti cardiovascolari di SGLT2i nel diabete tipo 2 (EMPA-REG OUTCOME, DECLARE-TIMI-58, CANVAS Program, CREDENCE), dato che nessuno studio singolo è stato specificamente progettato per rilevare gli effetti del trattamento sull’ictus.

Post hoc, sono stati esaminati gli effetti su ictus fatale e non, sottotipi di ictus e FA/FLAT.

Lo studio CREDENCE ha randomizzato 4401 soggetti con diabete tipo 2 e malattia renale cronica a canagliflozin o placebo. 142 partecipanti hanno avuto un ictus durante il follow-up (10,9/1000 anni-paziente con canagliflozin, 14,2/1000 anni-paziente con placebo; hazard ratio [HR], 0,77 [IC 95%, 0,55-1,08]).

Gli effetti dei sottotipi di ictus sono stati:

  • Ischemico: n = 111; HR, 0,88 – IC 95%, 0,61-1,28;
  • emorragico: n = 18; HR, 0,50 – IC 95%, 0,19-1,32;
  • indeterminato: n = 17; HR, 0,54 – IC 95%, 0,20-1,46;
  • mentre su FA/FLAT non è stato riscontrato alcun effetto chiaro: n = 115; HR, 0,76 – IC 95%, 0,53-1,10.

Gli effetti complessivi nei quattro studi combinati sono stati:

  • ictus totale: HR 0,96 – IC 95%, 0,82-1,12;
  • ictus ischemico: HR 1,01 – IC 95%, 0,89-1,14;
  • ictus emorragico: HR 0,50 – IC 95%, 0,30-0,83;
  • ictus indeterminato: HR 0,86 – IC 95%, 0,49-1,51;
  • e FA/FLAT: HR 0,81 – IC 95%, 0,71-0,93.

È stato dimostrato che gli effetti dell’SGLT2i sull’ictus totale variavano in base alla velocità di filtrazione glomerulare stimata al basale (p = 0,01), con protezione nel sottogruppo con velocità di filtrazione glomerulare stimata più bassa (<45 ml/min/1,73 m2]) (HR 0,50 [IC 95%, 0,31-0,79].

Dai risultati dello studio non emerge una relazione certa tra SGLT2i e ictus per tutte le cause in tutti i pazienti ma ci sono prove di beneficio nella prevenzione dell’ictus emorragico e della FA/FLAT, nonché dell’ictus per tutte le cause nei pazienti affetti da diabete tipo 2 con filtrato glomerulare ridotto.


Stroke 2021;52(5):1545-56

PubMed


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