Effetti di bimagrumab vs. placebo sulla massa grassa di adulti con diabete tipo 2 e obesità: un trial clinico randomizzato di fase 2
Punti chiave
Domanda: Bimagrumap, un anticorpo monoclonale umano che blocca i recettori dell’attivina di tipo II, è efficace nel trattamento dell’obesità in pazienti con diabete tipo 2?
Risultati: Pazienti adulti con diabete 2 e obesità, sottoposti a un’infusione mensile di bimagrumab, hanno ottenuto una marcata diminuzione della massa grassa e un aumento di quella magra rispetto a placebo.
Significato: In questo studio di fase 2 bimagrumab ha determinato una marcata perdita di massa grassa, un aumento della massa magra e il miglioramento di una serie di biomarcatori metabolici e, pertanto, può essere considerato una possibilità terapeutica nel trattamento dell’obesità in pazienti diabetici.
A cura di Gemma Frigato
22 febbraio 2021 (Gruppo ComunicAzione) – Obesità e diabete tipo 2 sono patologie croniche spesso concomitanti. Per tale ragione le nuove terapie per la cura dell’iperglicemia si sono focalizzate su farmaci che potessero nello stesso tempo migliorare il profilo glicemico dei pazienti diabetici e favorirne il calo ponderale.
Precedenti studi clinici hanno dimostrato che l’inibizione di ActRII (recettore dell’attivina di tipo II ) con l’anticorpo monoclonale bimagrumab è in grado di favorire perdita di tessuto adiposo in eccesso e migliorare la resistenza all’insulina. L’ obiettivo della ricerca pubblicata recentemente su JAMA è stato valutare l’efficacia e la sicurezza di bimagrumab sulla composizione corporea e sul controllo glicemico negli adulti con diabete 2, sovrappeso e obesità.
Lo studio, randomizzato, di 48 settimane, in doppio cieco, controllato con placebo, di fase 2, è stato condotto nel periodo febbraio 2017-maggio 2019 tra adulti con diabete tipo 2, indice di massa corporea compreso tra 28 e 40 e livelli di HbA1ctra 6, e 10,0% in 9 centri degli Stati Uniti e del Regno Unito. I pazienti sono stati randomizzati al trattamento per infusione endovenosa di bimagrumab (da 10 fino a 1200 mg/kg in soluzione di destrosio al 5%) o placebo (soluzione di destrosio al 5%) ogni 4 settimane per 48 settimane; entrambi i gruppi hanno ricevuto consulenza dietetica ed esercizio fisico. L’endpoint primario era la variazione media dal basale alla settimana 48 della massa grassa (FM, fat mass) totale (FM). Gli endpoint secondari ed esplorativi erano la massa magra (LM, lean mass), la circonferenza vita (WC, waist circumference), il livello di HbA1c e le variazioni ponderali (BW, body weight) dal basale alla settimana 48.
Un totale di 75 pazienti è stato randomizzato a bimagrumab (n = 37; 23 [62,2%] donne) o placebo (n = 38; 12 [31,6%] donne); 58 (77,3%) hanno completato lo studio di 48 settimane. I pazienti al basale avevano un’età media (DS) di 60,4 (7,7) anni; BMI medio (DS) di 32,9 (3,4); peso corporeo medio (DS) di 93,6 (14,9) kg; FM media (SD) di 35,4 (7,5) kg; e livello medio (DS) di HbA1c del 7,8% (1,0%). Le variazioni alla settimana 48 per bimagrumab rispetto al placebo sono state le seguenti: FM, -20,5% (-7,5 kg [IC 80%, da -8,3 a -6,6 kg]) vs. -0,5% (-0,18 kg [IC 80%, da -0,99 a 0,63 kg]) (p <0,001); LM, 3,6% (1,70 kg [IC 80%, 1,1-2,3 kg]) vs. -0,8% (-0,4 kg [IC 80%, -1,0-0,1 kg]) (p <0,001); WC, -9,0 cm (IC 80%, da -10,3 a -7,7 cm) vs. 0,5 cm (IC 80%, da -0,8 a 1,7 cm) (p <0,001); livello di HbA1c, -0,76 punti percentuali (IC 80%, da -1,05 a -0,48 punti percentuali) vs. -0,04 punti percentuali (IC 80%, da -0,23 a 0,31 punti percentuali) (p = 0,005); e peso corporeo, -6,5% (-5,9 kg [IC 80%, da -7,1 a -4,7 kg]) vs. -0,8% (-0,8 kg [IC 80%, da -1,9 a 0,3 kg]) (p <0,001). Il profilo di sicurezza e tollerabilità di bimagrumab era buono e coerente con studi precedenti.
In conclusione, in pazienti con sovrappeso o obesità con diabete tipo 2 il blocco di ActRII con bimagrumab ha portato a una significativa perdita di FM, aumento di LM e miglioramenti metabolici durante 48 settimane. Secondo gli autori dello studio l’inibizione della via ActRII può fornire un nuovo approccio per la gestione farmacologica dell’eccesso di adiposità e dei disturbi metabolici associati anche nei pazienti diabetici.
JAMA Network Open. 2021;4(1):e2033457
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