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Gli effetti cardiovascolari della liraglutide nel diabete tipo 2

A cura di Sara Colarusso

5 settembre 2016 (Gruppo ComunicAzione) – La liraglutide è un analogo del GLP-1 con comprovata efficacia come farmaco antidiabetico, essendo in grado di ridurre i livelli ematici di glicemia in maniera insulino-indipendente e con addizionali modici effetti di riduzione della pressione arteriosa e del peso corporeo.

Lo studio LEADER (Liraglutide Effect and Action in Diabetes: Evaluation of cardiovascuar outcome Results), iniziato nel 2010 per dimostrare la sicurezza cardiovascolare della molecola e indagare gli effetti cardiovascolari a lungo termine della liraglutide, ha di recente concluso i primi risultati a un follow-up medio di circa 4 anni. Sono stati selezionati 9340 pazienti affetti da diabete tipo 2, non in perfetto compenso glicometabolico (HbA1c ≥7%) e ad alto rischio CV, randomizzati a ricevere liraglutide o placebo, in aggiunta alla terapia antidiabetica in corso. L’outcome primario composito era dato da: morte cardiovascolare, infarto non fatale del miocardio, ictus non fatale; inoltre, lo studio ha indagato la mortalità da tutte le cause e un outcome composito microvascolare (eventi nefropatici e retinopatici).

L’outcome primario si è verificato in una percentuale significativamente minore nel gruppo liraglutide rispetto al placebo (13 vs. 14,9%, p = 0,01 per superiorità). Anche il tasso di mortalità per tutte le cause è stato più basso nel gruppo liraglutide (8,2 vs. 9,6%). L’incidenza dell’outcome composito microvascolare è stata minore nel gruppo liraglutide per una minore incidenza di eventi renali, ma non oculari.

In assenza di significativi eventi avversi se non quelli noti gastrointestinali, l’aggiunta di liraglutide alla terapia antidiabetica standard in pazienti con diabete tipo 2 è risultata associata a un minor numero di eventi cardiovascolari e a un minor tasso di mortalità da tutte le cause.

 

N Engl J Med2016;375(4):311-22

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