Il diabete di tipo 2 come fattore di rischio per la demenza nelle donne rispetto agli uomini: risultati di un’analisi aggregata su 2,3 milioni di persone con più di 100.000 casi di demenza
A cura di Enrico Pergolizzi
6 giugno 2016 (Gruppo ComunicAzione) – La demenza è una sindrome poliedrica che impatta in modo consistente sullo stato di salute globale. Infatti, le stime più recenti indicano che vi sono circa 44 milioni di persone nel mondo affette da demenza e che vi sia un’incidenza di ulteriori 7,7 milioni di nuovi casi/anno. Si prevede che la prevalenza possa raddoppiare entro il 2030 e addirittura triplicare entro il 2050, portando un notevole peso economico, sociale e pubblico in particolare nei paesi più poveri di risorse. La demenza non vascolare, identificata soprattutto con la malattia di Alzheimer, e la demenza vascolare sono le due forme più comuni della malattia e rappresentano, rispettivamente, circa il 70% (25 milioni) e il 20% (7 milioni) di tutti i casi.
Il diabete tipo 2, il fumo di sigaretta e l’obesità, sono associati a un aumentato rischio per lo sviluppo di entrambe in età avanzata. Esistono dati a favore di un aumentato rischio di demenza nei soggetti diabetici rispetto ai non diabetici, ma si tratta di dati non completi per mancanza di informazioni sui sottotipi di demenza e per mancanza di analisi sesso-specifiche, che non hanno consentito di determinare se l’associazione tra diabete e incidenza di demenza e tra diabete e principali sottotipi di demenza differisse in uomini e donne. Questo è un argomento molto interessante da sviluppare data la notevole quantità di prove in letteratura che suggeriscono che il diabete conferisce un maggior rischio di eventi cardiovascolari nelle donne rispetto agli uomini.
Per superare i notevoli limiti metodologici suddetti, Saion Chatterjee e coll. (Australia, UK, USA, Svezia, Giappone, Taiwan) hanno chiesto agli investigator di vari studi di fornire i dati non pubblicati di rischio relativo (RR) sesso-specifico e IC al 95% per quanto riguardava l’associazione tra il diabete e la demenza, sia in generale sia per sottotipi, e hanno pubblicato i risultati di questa analisi aggregata sulla rivista Diabetes Care. Sono stati presi in esame 14 studi, 2.310.330 individui e 102.174 casi di demenza. Nell’analisi, il diabete era associato a un aumento del rischio del 60% di demenza totale in entrambi i sessi (donne: RR aggregato 1,62 [IC 95% 1,45-1,80]; uomini: RR aggregato 1,58 [IC 95% 1,38-1,81]). Gli RR associati al diabete per la demenza vascolare sono stati 2,34 (IC 95% 1,86-2,94) nelle donne e 1,73 (IC 95% 1,61-1,85) negli uomini, e per la demenza non vascolare 1,53 (IC 95% 1,35-1,73) nelle donne e 1,49 (IC 95% 1,31-1,69) negli uomini. Nel complesso, le donne con diabete avevano un rischio del 19% maggiore di sviluppare una demenza vascolare rispetto agli uomini (RR rapporto donne/uomini 1,19 [IC 95% 1,08-1,30]; p <0,001).
In conclusione, i soggetti affetti da diabete tipo 2 hanno un rischio del 60% circa più elevato di sviluppare una demenza rispetto a quelli senza diabete. Per quanto riguarda la demenza vascolare il rischio aggiuntivo è maggiore nelle donne rispetto agli uomini, cosa che invece non è evidente per la demenza non vascolare, contribuendo a confermare che il diabete conferisce un rischio proporzionalmente maggiore di eventi cardiovascolari nelle donne rispetto agli uomini.
Sono però necessari ulteriori studi prospettici, con un ampia presenza di dati fenotipici e genetici sui fattori di rischio comuni a diabete e sottotipi di demenza, per verificare se queste relazioni siano causali.
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