Il Rapporto Sociale Diabete 2003
Il 15 ottobre scorso è stato presentato ufficialmente alle istituzioni e alla stampa il Rapporto Sociale Diabete 2003, frutto di due anni di lavoro del Centro Studi e Ricerche di AMD. La presentazione è avvenuta nella splendida Sala del Cenacolo di Montecitorio, alla presenza del ministro della Salute Gerolamo Sirchia, del sottosegretario Cursi, di numerosi parlamentari, giornalisti e soprattutto di rappresentanti delle società scientifiche e delle associazioni di volontariato coinvolte nel problema dell'assistenza alla persona affetta da diabete mellito.
Il Centro Studi e Ricerche dell'AMD è un'istituzione statutaria della società, formalizzata nel 2001 al Congresso di Torino, che ha il difficile ma stimolante compito di proporre, coordinare e vagliare tutte le attività di ricerca e di editorialità dell'AMD. Il Consiglio Direttivo della società ha ritenuto, proprio per questo ruolo del CSR, di affidargli anche la stesura, con cadenza biennale, di un rapporto sullo stato dell'assistenza e della ricerca sul diabete in Italia, una sorta di “stato dell'arte”, che tuttavia superasse la semplice rilevazione statistica, per proporsi come strumento di dialogo e di progetto con le istituzioni regolatorie del mondo della sanità.
Il documento presentato formalmente quest'anno è il primo prodotto dal Centro Studi. Il lavoro che ci eravamo prefissi era quello di produrre un documento leggibile attraverso ottiche diverse; un documento che accoppiasse alle classiche valutazioni scientifiche, rigorose e documentate, anche i risultati di indagini sociologiche altrettanto rigorose, dalle quali si potesse ricavare uno spaccato dello stato dell'assistenza e della qualità di vita della persona affetta da diabete mellito, nel contesto di un sistema organizzativo quale è oggi il Servizio Sanitario Italiano. L'ambizione ultima era poi, fin dal momento della prima ideazione del Rapporto, quella di poter fornire alle istituzioni regolatorie della sanità italiana anche qualche suggerimento o proposta, ponendoci come possibili e soprattutto disponibili interlocutori al fine di configurare, anche nel contesto economico attuale, dei percorsi assistenziali secondo noi più consoni per affrontare la patologia diabetica. Proprio in previsione di questa ambiziosa finalità, fin dall'autunno del 2001 AMD aveva dato vita ad un selezionato gruppo di lavoro, denominato Gruppo Modelli Assistenziali, cui era stato affidato il compito di censire le strutture diabetologiche operanti in Italia, di evidenziarne le diverse e spesso eterogenee tipologie, e di studiarne in modo prospettico i processi, gli indicatori di qualità e, in ultima analisi anche di outcome clinici. Da molto tempo AMD persegue una “politica” di cooperazione con le società scientifiche di altre branche specialistiche, e in particolare con la Medicina Generale, nella convinzione, a lungo meditata, che una corretta gestione integrata e condivisa della patologia diabetica e delle sue complicanze tra specialisti e generalisti possa essere una risorsa aggiuntiva e migliore per la persona affetta dalla malattia, e possa nel contempo realizzare una più completa opera di prevenzione primaria, con contestuale recupero di risorse umane e finanziarie nell'ambito del Servizio Sanitario. I risultati dei lavori del Gruppo Modelli Assistenziali ci hanno dato un'ulteriore conferma della strada da seguire, indicando con chiarezza che laddove i servizi specialistici diabetologici sono ben strutturati e hanno forti rapporti cooperativi con la Medicina Generale, gli indicatori di processo, di qualità e di risultato sono decisamente migliori rispetto a situazioni meno strutturate e più isolate.
Ed ecco che il Rapporto Sociale ha quindi preso forma: una prima parte dedicata ai risultati dell'indagine sociologica svolta tra le persone affette da diabete, i loro medici curanti sia specialisti che generalisti, che ha permesso di mettere bene in evidenza alcuni gap di comunicazione, rilevando necessità formative e “informative”. Una seconda parte, rigorosamente scientifica, che ha dato conto della situazione epidemiologica italiana delle maggiori complicanze del diabete, dalla retinopatia alla nefropatia alla malattia cardiovascolare. Una terza parte, propositiva e motivata, che ha dato il quadro dell'esistente e che ha esplicitamente proposto l'adozione dei modelli di “cura per processi” integrati, nel tentativo di superare il sistema, ampiamente insufficiente nelle patologie croniche, del “pagamento a prestazione”.
Il Presidente Vespasiani ha ben formulato, nel corso della conferenza stampa del 15 ottobre, questa dichiarata intenzione di AMD, aprendosi contemporaneamente alla condivisione e alla collaborazione di tutte le entità che operano nel mondo della diabetologia. Il ministro della Salute, attento ascoltatore di tutte le presentazioni fatte nella Sala del Cenacolo, dalle associazioni dei diabetici alle società scientifiche di medicina Ggenerale (SIMG e SIMEF), ha raccolto con estremo interesse le proposte enunciate, disegnando un quadro programmatorio di un futuro molto prossimo, caratterizzato dalla coesistenza e cooperazione di strutture ospedaliere per le malattie del metabolismo con cliniche ambulatoriali territoriali a gestione diretta dei MMG nell'ambito dei distretti sanitari.
Un doveroso e sentito ringraziamento va al senatore Antonio Tomassini, presidente della Commissione Sanità del Senato della Repubblica, che ci ha fatto il gradito onore di una prefazione molto gratificante. Gran parte di quanto esposto il 15 ottobre è stato ripreso dalla stampa specializzata e non, con un'adeguata eco sull'informazione del cittadino. La collaborazione con un'importante agenzia di pubbliche relazioni come la Burson & Marsteller ci ha consentito di raggiungere nella maniera più adeguata gli organi di informazione nazionali.
Unica nota stonata in questo importante evento è stata l'incomprensione che si è venuta malauguratamente a creare tra AMD e SID. Noi continuiamo a ritenere che l'unità di intenti, di finalità e di scopi di tutto il mondo che agisce nell'ambito della diabetologia Italiana sia un valore aggiunto fondamentale, e l'intento del Centro Studi di AMD con la presentazione del Rapporto Sociale era anche quello di ottenere il massimo coinvolgimento di tutti. Ne rimaniamo convinti, e sappiamo che incomprensioni ed equivoci saranno totalmente superati.
Dal 16 ottobre in avanti il Centro Studi ha cominciato a lavorare per il Rapporto Sociale Diabete 2005, che dovrà rappresentare un'opera comune di convergenza.
Marco A. Comaschi