Skip to content

Il tipo di diabete influenza la prognosi dopo intervento di bypass aortocoronarico

17 luglio 2015 (Congresso Medico) – I pazienti affetti da diabete mellito (DM) hanno un aumentato rischio di eventi avversi dopo intervento di bypass aortocoronarico (CABG). Alcuni studi hanno riportato una correlazione tra prognosi e trattamento del diabete, mentre non vi sono dati relativi alla correlazione tra prognosi e tipo di diabete.

Scopo di uno studio recentemente pubblicato sul Journal of American College of Cardiology è stato quello di esaminare la sopravvivenza a lungo termine nei pazienti affetti da DM tipo 1 (DMT1) e tipo 2 (DMT2) dopo intervento di CABG.

Nello studio sono stati inclusi tutti i pazienti con diabete del registro dello Swedeheart (Swedish Web-System for Enhancement and Development of Evidence-Based Care in Heart Disease Evaluated According to Recommended Therapies) sottoposti a CABG in Svezia negli anni dal 2003 al 2013.

In totale, sono stati inclusi nello studio39.235 pazienti, di cui 725 (1,8%) avevano DMT1 e 8208 (21%) DMT2. I pazienti con DMT1 erano più giovani (59 vs. 67 anni), avevano una ridotta funzionalità renale (31 vs. 24%) e una maggiore frequenza di malattia vascolare periferica (21 vs. 11%) rispetto ai pazienti con DMT2 o senza diabete. Durante un periodo medio di follow-up di 5,9 ± 3,2 anni, 6765 (17%) pazienti sono andati incontro al decesso, di cui 152 (21%) nel gruppo DMT1 e 1549 (19%) in quello DMT2. Il rischio di mortalità nei pazienti con DMT1 e DMT2, rispetto ai pazienti senza diabete, era di 2,04 e 1,11 rispettivamente.

I risultati di questo evidenziano come i pazienti affetti da DMT1 abbiano un rischio di mortalità più elevato dopo CABG rispetto ai pazienti senza diabete o con DMT2.

 

J Am Coll Cardiol 2015;65(16):1644-52

Pubmed


AMD segnala articoli della letteratura internazionale la cui rilevanza e significato clinico restano aperti alla discussione scientifica e al giudizio critico individuale. Opinioni, riflessioni e commenti da parte degli autori degli articoli proposti non riflettono quindi posizioni ufficiali dell’Associazione Medici Diabetologi.