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Il trattamento ipolipemizzante di combinazione con ezetimibe e atorvastatina riduce l’aterosclerosi coronarica

19 ottobre 2015 (Congresso Medico) – La recente pubblicazione dello studio IMPROVE IT ha dimostrato che ridurre i livelli di colesterolo LDL (C-LDL), anche al di sotto dei targetstabiliti dalle linee-guida, con un agente farmacologico diverso dalle statine, l’ezetimibe, riduce di un ulteriore 13% gli infarti e del 21% gli ictus ischemici.Tali effetti sono verosimilmente da attribuire all’azione antiaterosclerotica conseguente alla riduzione dei livelli di C-LDL. Scopo di uno studio recentemente pubblicato da Kenichi Tsujita (Kumamoto, Giappone) e coll. sul Journal of the American College of Cardiology,è stato quello di valutare gli effetti di ezetimibe più atorvastatina vs atorvastatina in monoterapia sul profilo lipidico e sull’aterosclerosi coronarica in pazienti giapponesi sottoposti ad angioplastica coronarica (PCI).

Si tratta di uno studio prospettico, randomizzato, controllato, multicentrico. I pazienti eleggibili sottoposti a PCI sono stati randomizzati alla sola atorvastatina o atorvastatina più ezetimibe (10 mg) al giorno. L’atorvastatina è stata titolata con un obiettivo di C-LDL <70 mg/dl. L’analisi delle dimensioni volumetriche della placca coronarica è stata eseguita, mediante ultrasonografia intravascolare, al basale e a 9-12 mesi.

La combinazione di atorvastatina ed ezetimibe ha ridotto maggiormente, come atteso, i valori di C-LDL rispetto all’atorvastatina in monoterapia (63,2 ± 16,3 mg/dl vs 73,3±20,3 mg/dl; p <0,001).

La variazione assoluta del volume percentuale dell’ateroma era maggiore nei soggetti in trattamento ipolipemizzante di combinazione (-1,4%; IC95%: da -3,4% a -0,1% rispetto a -0,3%; IC95%: da -1,9% a 0,9% con atorvastatina da sola; p = 0,001). In aggiunta, una percentuale significativamente maggiore di pazienti trattati con atorvastatina più ezetimibe ha mostrato regressione della placca coronarica (78 vs 58%; p = 0,004). Entrambe le strategie terapeutiche hanno dimostrato un buona tollerabilità, con una bassa incidenza di anomalie di laboratorio e di eventi cardiovascolari.

Rispetto alla monoterapia standard con statine, la combinazione di statine più ezetimibe ha mostrato indurre una maggiore regressione della placca coronarica, verosimilmente attribuibile ai livelli più bassi di C-LDL ottenuti con il trattamento lipidico più aggressivo. Questo studio avvalora ulteriormente l’indicazione a un trattamento ipolipemizzante di combinazione nei pazienti in prevenzione cardiovascolare secondaria.

 

J Am Coll Cardiol 2015;66:495-507

PubMed


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