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Incidenze di ipoglicemia severa e chetoacidosi diabetica e prevalenza di complicanze microvascolari stratificate per età e controllo glicemico in pazienti adulti statunitensi con diabete tipo 1: uno studio real-world

A cura di Enrico Pergolizzi

2 dicembre 2019 (Gruppo ComunicAzione) – L’ipoglicemia severa (SH, severe hypoglycemia) e la chetoacidosi diabetica (DKA, diabetic ketoacidosis) sono complicanze acute associate a uno scarso compenso glicemico nei pazienti affetti da diabete tipo 1 (DT1). Ma, oltre a queste, vi sono anche le complicanze croniche sia micro- sia macrovascolari che possono avere effetti molto gravosi e possono diventare debilitanti.

Nonostante l’obiettivo di HbA1c indicato per ridurre il rischio di complicanze sia un valore <7% (<53 mmol/mol), ampi studi osservazionali su pazienti con DT1 indicano che, in molti casi, l’obiettivo non viene raggiunto.

Mentre nei pazienti con diabete tipo 2 esiste un’ampia letteratura che descrive il rapporto tra il raggiungimento dell’obiettivo HbA1c e le malattie cardiovascolari, nella popolazione affetta da DT1 sono stati condotti pochi studi real-world su larga scala.

Nello studio Adult Type 1 Diabetes Patient Characteristics, Disease Burden, and Clinical Outcome in US EHR Database (T1PCO) sono stati utilizzati i dati real-world relativi agli adulti con DT1 ottenuti dalle cartelle cliniche elettroniche contenute nel database USA Optum Humedica. Lo studio ha esaminato in dettaglio le caratteristiche dei pazienti adulti con DT1, non in gravidanza, con durata della malattia ≥24 mesi, in un periodo di riferimento di 24 mesi (1° luglio 2014 – 30 giugno 2016) e ha valutato l’incidenza di SH e DKA e la prevalenza di complicanze microvascolari. L’analisi ha mostrato che i pazienti con controllo non ottimale avevano maggiori probabilità di incorrere in SH, DKA, neuropatia, retinopatia e nefropatia, oltre che di ricoveri o accessi in pronto soccorso. Inoltre, avevano più comorbilità, tra cui ipertensione, dislipidemia e depressione, rispetto ai pazienti con un buon controllo glicemico.

Nella presente analisi, Jeremy H. Pettus (University of California San Diego, San Diego, CA; USA) e coll. hanno esaminato i dati del trial T1PCO per valutare le relazioni tra controllo glicemico, età e complicanze del diabete attraverso lo studio dell’incidenza delle complicanze acute e la prevalenza di quelle microvascolari stratificate per gruppi di età (18-25, 26-49, 50-64 e ≥65 anni) e controllo glicemico di base (HbA1c <7%, da 7 a <9% e ≥9%). I dati sono stati pubblicati sulla rivista Diabetes Care.

Sono stati valutati 31.430 pazienti; di questi ∼20% aveva HbA1c <7%. I pazienti più anziani avevano valori di HbA1c più bassi rispetto ai pazienti più giovani (p < 0,001). I pazienti con scarso controllo glicemico hanno avuto una più alta incidenza annuale di SH (4,2, 4,0 e 8,3%) e DKA (1,3, 2,8 e 15,8%) per HbA1c <7%, da 7 a <9%, e ≥9%, rispettivamente (p < 0,001), e una maggiore prevalenza di neuropatia e nefropatia (p <0,001).

Gli autori concludono che, negli adulti con DT1, i tassi di complicanze aumentano in modo direttamente proporzionale all’incremento di HbA1c. Un valore di HbA1c ≥9% è associato a un’incidenza 2 volte e 12 volte maggiore di SH e DKA, rispettivamente, in confronto a un’HbA1c <7%. Le persone con DT1 di più giovane età avevano un rischio più elevato di complicanze acute correlate a uno scarso compenso glicemico rispetto alle persone più anziane.


Diabetes Care 2019;42(12):2220-7

PubMed


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