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Inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio 2 e outcome epatici associati in persone con diabete

Punti chiave

Domanda: Gli SGLT-2i possono avere un effetto positivo sulla salute del fegato?

Risultati: Uno studio di coorte suggerisce che gli SGLT-2i possono ridurre il rischio di cirrosi epatica, cirrosi scompensata, insufficienza epatica e mortalità correlata al fegato e per tutte le cause nelle persone con diabete tipo 2.

Significato: Gli SGLT-2i potrebbero potenzialmente rappresentare un trattamento mirato a rallentare la progressione della MASLD o della MASH. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi prospettici per confermare i nostri risultati.


6 maggio 2025 (Gruppo ComunicAzione) – A cura di Francesco Fasulo

Che cosa si sa già? La malattia epatica steatosica associata a disfunzione metabolica (MASLD, metabolic dysfunction-associated steatotic liver diseas), precedentemente denominata malattia del fegato grasso non alcolica (NAFLD, nonalcoholic fatty liver disease), è una manifestazione epatica della sindrome metabolica ed è caratterizzata da un accumulo di grasso epatico superiore al 5% in assenza di un consumo eccessivo di alcol (<20 g/die). Circa un terzo della popolazione mondiale ha la MASLD, rendendola la malattia epatica cronica più comune e la seconda causa principale di trapianto di fegato. La MASLD può aumentare l’incidenza del diabete: diversi studi di coorte su larga scala e metanalisi hanno dimostrato che il diabete tipo 2 (DT2) è un fattore di rischio indipendente per la progressione della malattia epatica avanzata nei pazienti con MASLD e può causare scompenso glicometabolico.

Quali sono le nuove evidenze? In uno studio di coorte basato sulla popolazione recentemente pubblicato su Diabetes Research and Clinical Practice, Fu-Shun Yen (Dr. Yen’s Clinic, Taoyuan, Taiwan) e colleghi hanno identificato – dal 1° gennaio 2009 al 31 dicembre 2020 – 282.161 pazienti con DT2 del Taiwan National Health Insurance Research Database in trattamento con SGLT-2i, mentre 626.495 non erano in trattamento con tali farmaci. Per garantire confronti equilibrati, è stata utilizzata una tecnica di appaiamento per propensity score 1:1, risultando in 218.927 coppie di utilizzatori e non utilizzatori di SGLT-2i, 156.919 coppie di utilizzatori di SGLT-2i e DPP-4i, 147.461 coppie di utilizzatori di SGLT-2i e GLP-1 RA, 86.046 coppie di utilizzatori di SGLT-2i e pioglitazone. Sono stati esclusi pazienti con epatite virale o disturbi correlati all’alcol. Durante un follow-up medio di 2,7 anni l’uso di SGLT-2i è stato associato a un rischio significativamente inferiore di cirrosi epatica (hazard ratio aggiustato [aHR] 0,78, IC 95%: 0,70-0,87), cirrosi scompensata (aHR 0,79, IC 95%: 0,70-0,89), insufficienza epatica (aHR 0,78, IC 95%: 0,68-0,89) e mortalità per tutte le cause (aHR 0,52, IC 95%: 0,51-0,54). Rispetto all’uso dei DPP-4i, dei GLP-1 RA, del pioglitazone e delle sulfaniluree, l’uso di SGLT-2i è stato associato a un minor rischio di cirrosi, insufficienza epatica e mortalità per tutte le cause. Infine, l’uso di SGLT-2i è stato associato a una mortalità correlata al fegato inferiore rispetto all’uso di DPP-4i o GLP-1 RA.

In conclusione. Questo studio di coorte suggerisce che gli SGLT-2i possono ridurre il rischio di incidenza di cirrosi, cirrosi scompensata, insufficienza epatica e morte correlata al fegato nei pazienti con DT2. Gli SGLT-2i potrebbero potenzialmente rappresentare un trattamento benefico per rallentare la progressione della MASLD o della MASH (metabolic dysfunction-associated steatohepatitis). Tuttavia, sono necessari ulteriori studi prospettici per confermare i risultati preliminari.

Tra i limiti dello studio vanno ricordati:

  • La natura osservazionale: si tratta infatti di uno studio di coorte retrospettivo, basato su dati di registro, che non consente di stabilire una relazione causa-effetto definitiva.
  • La popolazione circoscritta sulla quale è stato condotto lo studio: per cui i risultati potrebbero non essere facilmente generalizzabili.
  • L’assenza di informazioni dettagliate sulla MASLD: sono stati esclusi pazienti con epatite virale o disturbi correlati all’alcol, ma non sono state rese disponibili informazioni dettagliate sulla diagnosi o la gravità della MASLD nei pazienti inclusi.

Sintesi e spunti per la pratica clinica. Gli SGLT-2i potrebbero rappresentare un’opzione terapeutica preziosa per i pazienti con DT2 e MASLD, non solo per il controllo della glicemia, ma anche per la protezione del fegato. Tali risultati potrebbero influenzare le decisioni cliniche e aprire nuove strade per la ricerca e lo sviluppo di strategie terapeutiche per la MASLD.


LEGGI E SCARICA L’ARTICOLO ORIGINALE: Diabetes Res Clin Pract 2025 May;223:112174

PubMed

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