Skip to content

Iperglicemia e rischio postoperatorio

Punti chiave

Domanda: Qual è l’associazione tra iperglicemia e complicanze postoperatorie in persone sottoposte a intervento chirurgico?

Risultati: In uno studio osservazionale condotto su oltre 7600 persone la probabilità di sviluppare complicanze è risultata significativamente più alta nelle persone non diabetiche che presentavano iperglicemia lieve, moderata o grave subito dopo l’intervento rispetto alle persone con diabete.

Significato: L’iperglicemia di nuovo riscontro deve essere considerata un importante segnale di rischio nei pazienti chirurgici: è necessario implementare protocolli condivisi per la sua determinazione.


A cura di Marcello Monesi

11 luglio 2022 (Gruppo ComunicAzione) – Studi clinici ormai “classici” hanno evidenziato come la comparsa di iperglicemia in persone ricoverate senza pregressa diagnosi di diabete conferisca un rischio molto più elevato di outcome avversi rispetto ai normoglicemici e alle stesse persone con diabete.

Esiste però un analogo rischio collegato all’iperglicemia di nuovo riscontro nelle persone ricoverate per essere sottoposte a intervento chirurgico? A questa domanda risponde un lavoro pubblicato sull’ultimo numero di JAMA Surgery: si tratta di uno studio osservazionale retrospettivo, condotto su un unico centro, il Medical Center della University of Washington, che ha impiegato un protocollo condiviso di misurazione della glicemia in persone ricoverate per essere sottoposte a intervento chirurgico, indipendentemente dalla presenza di diabete. Per tutte le persone erano quindi disponibili misurazioni dei livelli glicemici prima, durante (a 60 e 90 minuti) e dopo (almeno i primi due giorni) la procedura chirurgica. Lo scopo principale della ricerca è stato quindi di descrivere l’associazione tra iperglicemia perioperatoria e complicanze chirurgiche in una popolazione di persone con e senza diabete, sottoposta a chirurgia generale, vascolare e ginecologica nel periodo compreso tra il 2013 e il 2016.

Sono state analizzate 7634 persone con età media di 53,4 anni, di cui l’83,3% non aveva diagnosi di diabete. La presenza di un valore di glicemia >140 mg/dl nelle prime 24 ore dopo un intervento è stato il criterio per definire le persone come iperglicemiche. L’iperglicemia poi è stata classificata come lieve (140-179 mg/dl), moderata (180-249 mg/dl) e grave (>250 mg/dl). Secondo tali definizioni, il 91% dei diabetici e il 51% dei non diabetici hanno avuto un riscontro di iperglicemia postoperatoria.

Le complicanze postoperatorie sono state osservate nel 12% dei diabetici e nel 14% dei non diabetici; tuttavia, la proporzione di persone che ha sviluppato complicanze è stata maggiore nei non diabetici rispetto ai diabetici per ogni livello di iperglicemia (lieve 13,3 vs 6.8%; moderata 22 vs 14%; grave 38 vs 24%) indipendentemente dalla gravità delle complicanze stesse. Dopo aggiustamento per i fattori confondenti, gli OR per il rischio di qualsiasi complicanza nei non diabetici è stato 1,83 (IC 95% 0,93-3,6) per l’iperglicemia lieve, 1,49 (IC 95% 1,06-2,11) per la moderata e 1,88 (IC 95% 1,11-3,17) per l’iperglicemia grave. I risultati dello studio evidenziano pertanto che il rischio associato all’iperglicemia perioperatoria è maggiore nelle persone senza diabete rispetto a quelle con diabete.

Sulla base di tali riscontri gli autori sottolineano l’importanza dell’esecuzione del monitoraggio glicemico perioperatorio, anche e soprattutto nelle persone senza diagnosi nota di diabete.


JAMA Surg 2022 Jun 15;e215561. Online ahead of print

PubMded


AMD segnala articoli della letteratura internazionale la cui rilevanza e significato clinico restano aperti alla discussione scientifica e al giudizio critico individuale. Opinioni, riflessioni e commenti da parte degli autori degli articoli proposti non riflettono quindi posizioni ufficiali dell’Associazione Medici Diabetologi.