Skip to content

Ipoglicemia reattiva gestazionale ed esiti avversi della gravidanza: una revisione sistematica e metanalisi

Punti chiave

Domanda: Quali sono gli esiti dell’ipoglicemia reattiva gestazionale definita come bassi valori di glucosio durante i test per lo screening del diabete gestazionale (OGTT 75 g di glucosio o minicurva con 50 g di glucosio)?

Risultati: Dall’analisi dei 30 studi selezionati è emersa una associazione significativa fra ipoglicemia reattiva gestazionale e bambini piccoli per epoca gestazionale, basso peso alla nascita e restrizione della crescita fetale, mentre è emersa una riduzione del rischio di bambini grandi per epoca gestazionale, macrosomia e ittero neonatale. Vi era anche una riduzione del rischio di parto cesareo.

Significato: I dati osservati dagli autori dello studio confermano l’associazione fra l’ipoglicemia reattiva gestazionale e alcuni esiti neonatali avversi e la necessità di ulteriori studi per definire i valori soglia da adottare per l’identificazione delle pazienti con ipoglicemia reattiva gestazionale, per gestire al meglio il rischio conseguente a tale condizione e per valutare anche i rischi a lungo termine per i nascituri.


16 settembre 2025 (Gruppo ComunicAzione) – A cura di Elisabetta Salutini

CHE COSA SI SA GIÀ? Durante la gravidanza l’adattamento metabolico promosso dagli ormoni materni e placentari garantisce la disponibilità di glucosio per il feto attraverso l’incremento dell’insulino-resistenza materna e la promozione di lipolisi e gluconeogenesi epatica. In pazienti predisposte tali variazioni metaboliche possono condurre allo sviluppo di diabete gestazionale.

L’ipoglicemia in gravidanza è invece una condizione che si sviluppa generalmente come effetto collaterale del trattamento dell’iperglicemia, sebbene tale evento si possa verificare anche in pazienti non diabetiche, soprattutto dopo il carico orale di glucosio somministrato per lo screening del diabete gestazionale. Questa condizione si è rivelata associata ad alterazioni della crescita fetale.

QUALI SONO LE NUOVE EVIDENZE? Gli autori di un recente lavoro pubblicato su BMC Pregnancy and Childbirth hanno condotto una revisione sistematica di tutti gli studi in cui fossero riportati dati relativi a ipoglicemia reattiva gestazionale (IRG), definita come bassi valori di glucosio durante i test per lo screening del diabete gestazionale (OGTT 75 g di glucosio o minicurva con 50 g di glucosio).

Sono stati analizzati i seguenti esiti neonatali: bambini piccoli per epoca gestazionale, grandi per epoca gestazionale, basso peso alla nascita, macrosomia, polidramnios, restrizione della crescita fetale, preeclampsia, basso punteggio APGAR a 5 min, parto cesareo, emorragia postparto, necessità di terapia intensiva neonatale, ipoglicemia neonatale, ittero neonatale, distocia di spalla, mortalità perinatale.

Dall’analisi dei 30 studi selezionati è emersa una associazione significativa fra IRG e bambini piccoli per epoca gestazionale (HR 1,49 [IC 95% 1,33-1,68], p <0,01), basso peso alla nascita (HR 1,35 [IC 95% 1,13-1,60], p <0,01), restrizione della crescita fetale (HR 1,21 [IC 95% 1,05-1,41] p <0,05) mentre è emersa una riduzione del rischio di bambini grandi per epoca gestazionale (HR 0,74 [IC 95% 0,76-0,82 ], p <0,01), macrosomia (HR 0,69 [IC 95% 0,61-0,77 ], p <0,01) e ittero neonatale (HR 0,82 [IC 95% 0,72-0,92 ], p <0,01). Vi era anche una riduzione del rischio di parto cesareo (HR 0,90 [IC 95% 0,79-0,96], p <0,01). È stata inoltre condotta una sottoanalisi per soglie di glicemia (valori postcarico <90, 72 e 54 mg/dl) (Tabella 1) e analizzando separatamente i risultati degli studi condotti con OGTT e minicurva (Tabella 2).


Tabella 1.

Valore soglia (mg/dl) Esiti associati HR (IC 95%); p
<90

Bambini piccoli per epoca gestazionale

Basso peso alla nascita

Restrizione della crescita fetale

Necessità di ricovero in terapia intensiva neonatale

1,49 (1,33-1,68); p <0,01

1,35 (1,13-1,60); p <0,01

1,21 (1,05-1,41); p <0,05

1,23 (1,02-1,49); p <0,05

<72

Bambini piccoli per epoca gestazionale

Basso peso alla nascita

1,38 (1,09-1,74); p <0,01

1,45 (1,22-1,72); p <0,01

<54

Basso peso alla nascita

Necessità di ricovero in terapia intensiva neonatale

5,08 (1,16-22,23); p <0,05

3,39 (1,56-7,34); p <0,01

Tabella 2.

Test di screening Esiti associati HR (IC 95%); p
Minicurva Bambini piccoli per epoca gestazionale

Basso peso alla nascita

Restrizione della crescita fetale

1,47 (1,31-1,65); p <0,01

1,29 (1,08-1,53); p <0,01

1,21 (1,05-1,41); p <0,05

OGGT 75 g di glucosio Bambini piccoli per epoca gestazionale

Polidramnios

1,90 (1,01-3,58); p <0,05

1,93 (1,17-3,20); p <0,01


COMMENTO E SPUNTI PER LA PRATICA CLINICA. Lo studio qui brevemente riassunto presenta varie limitazioni: l’impiego di test diagnostici diversi (OGTT e minicurva) a seconda degli studi, i valori soglia per la definizione di IRG (cut-off per la glicemia postcarico <50 mg/dl fino a valori <90 mg/dl) identificando, in maniera non omogenea, una condizione informalmente nota alla comunità diabetologica come “curva piatta”.

D’altra parte, i risultati confermano dati già presenti in letteratura estendendo la valutazione a un maggior numero di esiti e a entrambi i test diagnostici in uso in varie parti del mondo, suggerendo che, a prescindere dal tipo di screening impiegato e nonostante le differenti soglie glicemiche adottate per definire l’IRG, tale entità si associa ad alcuni esiti neonatali avversi. Gli stessi autori sottolineano come i risultati osservati siano preliminari ed evidenziano la necessità di ulteriori studi (data anche la necessità di numerosità campionarie maggiori per alcuni esiti indagati). In questo modo sarà possibile definire i valori soglia da adottare per l’identificazione delle pazienti con IRG, valutare come gestire al meglio il rischio conseguente a tale condizione e valutare anche i rischi a lungo termine per i nascituri.


BMC Pregnancy Childbirth 2025 Aug 26;25(1):888

PubMed


Share

AMD segnala articoli della letteratura internazionale la cui rilevanza e significato clinico restano aperti alla discussione scientifica e al giudizio critico individuale. Opinioni, riflessioni e commenti da parte degli autori degli articoli proposti non riflettono quindi posizioni ufficiali dell’Associazione Medici Diabetologi.