La correlazione fra diabete, HbA1c ed eventi avversi postoperatori: risultati di uno studio osservazionale australiano
A cura di Sara Colarusso
25 giugno 2018 (Gruppo ComunicAzione) – I pazienti con diabete mellito (DM) e iperglicemia cronica sono esposti ad una maggiore morbilità perioperatoria per le complicanze stesse correlate alla malattia. Fino ad ora sono stati controversi i dati riguardo l’associazione fra DM e complicanze postoperatorie in relazione al tipo di intervento chirurgico, e fra HbA1ce outcome chirurgici; inoltre, risulta essere variabile l’approccio per un appropriato inquadramento diagnostico del paziente chirurgico con DM, non sempre difatti noto prima dell’intervento.
Un recente studio australiano osservazionale, prospettico, condotto da Priscilla H. Yong (Dept. of Medicine, Austin Health, University of Melbourne, Heidelberg, Victoria, Australia) e coll. ha indagato la correlazione fra presenza di DM, valore di HbA1c e complicanze postoperatorie. Lo studio ha selezionato pazienti chirurgici afferenti a una struttura ospedaliera di Melbourne, di età >54 anni, nel periodo 2013-2016. Sono stati così osservati 7565 pazienti per 6 mesi. L’outcome primario indagato è stata la mortalità nel periodo di osservazione; outcome secondari sono stati le complicanze maggiori, la necessità di ventilazione meccanica, la lungodegenza e il re-ricovero entro i 6 mesi.
I pazienti con DM sono stati identificati per valori di HbA1c>6,5%, quelli con pre-DM per valori fra 5,7 e 6,4% e quello normoglicemici per valori <5,7%. È emerso che il 30% dei soggetti era affetto da DM, di cui il 10% non era noto prima del ricovero, e il 37% da pre-DM.
Nei 6 mesi di osservazione la presenza di DM è stata associata con un aumento di mortalità (p = 0,014), rischio di complicanze maggiori, ricoveri in unità intensive, ventilazione meccanica e durata della degenza ospedaliera (p <0,001); ogni aumento dell’1% di HbA1csi è associato ad aumento delle complicanze maggiori, dei ricoveri in unità intensive e del tempo di degenza. I dati sono stati confermati dopo analisi multivariata con il sistema CART, con aggiustamento per età, indice di comorbilità di Charlson, filtrato glomerulare, periodo di degenza; inoltre, tale sistema di analisi calcola un rischio predittivo di mortalità che è risultato maggiore nei pazienti con DM in associazione con gli altri fattori di rischio.
Da questo studio emerge quindi che un terzo dei pazienti è affetto da DM e che la presenza della malattia e il valore di HbA1csono indipendentemente associati alle complicanze postoperatorie analizzate; inoltre, la spesa ospedaliera è stata maggiore per i pazienti con DM. Nessuna associazione è stata peraltro riscontrata fra pre-DM ed esiti postoperatori.
Gli autori concludono che la presenza di DM identifica soggetti a maggior rischio di morbilità e mortalità postoperatorie; uno scarso controllo glicometabolico, indicato da elevati valori di HbA1c, è un fattore di rischio per eventi avversi postoperatori. Per tale motivo, per questa popolazione a maggior rischio andrebbero delineati dei percorsi specifici di inquadramento diagnostico-terapeutico da applicare in maniera omogenea e standardizzata.
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