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La dulaglutide riduce i livelli plasmatici delle transaminasi con conseguente riduzione della NAFLD in soggetti con diabete tipo 2: un’analisi post hoc del programma AWARD

A cura di Alessandra Clerico

18 giugno 2018 (Gruppo ComunicAzione) – Scopo di questo studio è stata la valutazione degli effetti del trattamento con dulaglutide rispetto a placebo su parametri epatici e metabolici in una popolazione di soggetti affetti da diabete mellito tipo 2 (DMT2) e in particolare in un sottogruppo di soggetti con steatosi epatica non alcolica (non alcoholic fatty liver desease, NAFLD).

L’analisi ha incluso 1499 soggetti (971 trattati con dulaglutide 1,5 mg, 528 con placebo) arruolati negli studi AWARD-1, -5, -8 e -9. Per definire il sottogruppo di soggetti affetti da NAFLD, sono state considerate le soglie di alanina amino-transferasi (ALT) >30 UI/l negli uomini e >19 UI/l nelle donne. L’obiettivo era di valutare le variazioni a 6 mesi dei livelli di ALT, aspartato transaminasi (AST) e gamma glutamil-transpeptidasi (GGT) sull’intera popolazione in studio e i livelli di ALT, AST, GGT (nonché altri parametri metabolici come HbA1c, glicemia a digiuno, peso corporeo, assetto lipidico) nel sottogruppo con NAFLD.

Sull’intera popolazione studiata, dulaglutide a 6 mesi ha ridotto in maniera significativa i livelli di ALT, AST e GGT rispetto al placebo [differenze medie tra trattamenti, rispettivamente: -1,7 UI/l (IC 95% -2,8, -0,6), p = 0,003; -1,1 UI/l (IC 95% -2,1, -0,1), p = 0,037; -6,6 UI/l (IC 95% -12,4, -0,8), p = 0,025]. Nel sottogruppo con NAFLD (livelli di ALT superiori ai limiti di norma), i livelli medi delle transaminasi all’inizio del trattamento erano di 38 UI/l per ALT, 27,8 UI/l per AST e 43,9 UI/l per GGT. In questo sottogruppo la riduzione dei livelli degli enzimi epatici nei soggetti trattati con dulaglutide rispetto a quelli trattati con placebo è stata più marcata (-8,8 UI/l vs. -6,7 UI/l). Invece, nel sottogruppo di soggetti con ALT entro i limiti superiori di norma, la variazione dopo 6 mesi di terapia non è stata significativa tra i due gruppi di trattamento (0,0 UI/l vs. 0,7 UI/l).

Gli autori concludono che la somministrazione di dulaglutide settimanale, rispetto al placebo, migliorerebbe dunque i livelli di ALT, AST e GGT portando a una riduzione della NAFLD. I risultati di questa indagine post hoc aggiungono pertanto consistenza al fatto che gli agonisti recettoriali del GLP-1, in aggiunta alle loro altre azioni metaboliche, potrebbero portare a una riduzione della NAFLD in soggetti con DMT2.


Diabet Med 2018 Jun 5. doi: 10.1111/dme.13697. [Epub ahead of print]

PubMed


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