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L’ipertrigliceridemia si associa a un aumento della mortalità nei pazienti con malattia coronarica

A cura di Riccardo Candido

10 giugno 2016 (Gruppo ComunicAzione) – Se la relazione tra livelli di colesterolemia e mortalità risulta ampiamente documentata e accertata, l’associazione indipendente fra ipertrigliceridemia e mortalità per tutte le cause nei pazienti con malattia coronarica risulta ancora controversa. Per questo motivo il Dott. R. Klempfner (Israele) e coll. hanno condotto uno studio con l’obiettivo di valutare tale possibile associazione in un’ampia coorte di pazienti con malattia coronarica accertata e stabile, i cui risultati sono stati pubblicati recentemente sulla rivista Circulation. Cardiovascular Quality and Outcomes.

Lo studio di coorte ha valutato 15.355 pazienti e i dati di mortalità a 22 anni sono stati ottenuti dal registro nazionale. I pazienti sono stati stratificati in 5 gruppi in base ai livelli di trigliceridemia a digiuno: 1) trigliceridi normali-bassi (<100 mg/dl); 2) trigliceridi normali-alti (100-149 mg/dl); 3) ipertrigliceridemia borderline (150-199 mg/dl); 4) ipertrigliceridemia moderata (200-499 mg/dl); 5) ipertrigliceridemia grave (≥500 mg/dl).

La sopravvivenza aggiustata per età e sesso era del 41% nel gruppo normale-basso, del 37, 36, 35 e 25% nei gruppi con trigliceridi progressivamente più elevati (p <0,001). La regressione di Cox ha evidenziato che per ogni aumento di 1 unità logaritmica dei trigliceridi vi era un aumento del 6% del rischio di mortalità per tutte le cause (p = 0,016). Il rischio di mortalità a 22 anni per i pazienti con grave ipertrigliceridemia era aumentato del 68% rispetto ai pazienti con trigliceridi a livelli normali bassi (p <0,001).

In conclusione, i risultati dello studio evidenziano che, nei pazienti con malattia coronarica, elevati livelli di trigliceridi sono associati in maniera indipendente a un aumento della mortalità a 22 anni; nei pazienti con livelli di trigliceridi normali-alti (100-149 mg/dl) la mortalità risulta più elevata rispetto a quanto osservato nei pazienti con trigliceridi normali-bassi, mentre l’ipertrigliceridemia grave identifica una popolazione con particolare aumento del rischio di mortalità.

Questi risultati indicano la necessità di un adeguato trattamento e controllo anche dei livelli di trigliceridi nei pazienti con coronaropatia.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26957517

Circ Cardiovasc Qual Outcomes 2016;9:100-8

PubMed

 


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