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Lo screening della retinopatia diabetica è nelle vostre mani

Punti chiave

Domanda: Lo screening della retinopatia diabetica può essere realizzato efficacemente con una fotocamera palmare per smartphone?

Risultati: Uno studio brasiliano ha confrontato l’utilizzo di una fotocamera palmare con il più tradizionale retinografo da tavolo nello screening della retinopatia diabetica e dell’edema maculare. In mani esperte, la fotocamera palmare ha prodotto immagini di qualità sufficiente (85,3%) per il vaglio degli oculisti, con un buon grado di concordanza rispetto alla diagnosi espressa sulle immagini ottenute con il retinografo.

Significato: Si tratta di uno dei primi studi di validazione dell’utilizzo di una fotocamera palmare, associabile a smartphone, in ambito clinico. A parità di performance, il costo ridotto e la maggior maneggevolezza della fotocamera, rispetto al retinografo da tavolo, costituiscono ottime premesse per la diffusione di questi nuovi strumenti che dovrebbero agevolare un’attività di screening più capillare nei Paesi a basso reddito, ma non soltanto.


A cura di Marina Valenzano

22 maggio 2023 (Gruppo ComunicAzione) – La retinopatia diabetica (RD) è una complicanza microangiopatica cronica che riguarda circa un terzo dei pazienti affetti da diabete ed è in progressivo aumento, parallelamente alla prevalenza della malattia. In Italia si stima che sia interessato circa il 20% dei pazienti (secondo i dati del report Annali AMD 2021, riferito agli anni di osservazione 2019-2020), con un totale di 1395 fotocoagulazioni retiniche/anno erogate in ambito del SSN (secondo i dati dell’ultimo rapporto dell’Osservatorio ARNO Diabete, relativi all’anno 2019).

I sintomi compaiono soltanto tardivamente, per quadri avanzati di malattia, ma l’attività di screening è estremamente efficace nel prevenire fino al 95% dei casi di cecità o grave deficit visivo. Per questi motivi il tema dell’accessibilità alle indagini per la diagnosi precoce è davvero importante.

In tempi recenti è stata avviata una serie di esperienze di studio con fotocamere palmari associabili a smartphone, per l’esecuzione della retinografia. Tra queste, un’ulteriore validazione giunge da un lavoro brasiliano ha confrontato la fotocamera Eyer (Phelcom Technologies, LLC, MA; USA) con i classici retinografi da tavolo dimostrando performance comparabili. La fotocamera è compatibile con un applicativo per Android 11 e può ottenere fotografie del fondo oculare con un angolo di apertura di 45°, una risoluzione di 1600 × 1600 pixel e una correzione da -20 a +20 diottrie. Le caratteristiche tecniche sono quindi paragonabili a quelle dei retinografi da tavolo adottati per lo studio il cui costo, tuttavia, è cinque volte superiore a quello della fotocamera.

L’indagine, pubblicata su Acta Diabetologica da un gruppo di ricercatori brasiliani guidati da Juliana Angélica Estevão de Oliveira (Dept. of Ophthalmology, São Paulo Federal University, São Paulo, Brazil), ha incluso 327 pazienti con diabete (età media 57 anni, 45% di sesso maschile), sottoposti a midriasi farmacologica e scatto fotografico operato da personale sanitario formato. Le immagini sono state analizzate indipendentemente da due oculisti e raffrontate con il gold standard: il giudizio espresso da un terzo specialista, esperto di retinopatia, sulle immagini ottenute con metodo tradizionale.

La popolazione esaminata ha dimostrato una prevalenza di RD pari al 56%, ben superiore all’atteso (30%) e positivamente associata con età, tipo di diabete (il tipo 1 a maggior rischio) e durata (screening tardivo, in media a 16 anni dalla diagnosi), indice di massa corporea e ipertensione arteriosa.

L’utilizzo della fotocamera digitale ha quindi permesso di ottenere immagini adeguate per lo screening (85 vs 84% di quelle con retinografo da tavolo), con un buon grado di concordanza rispetto al metodo classico: 73% in merito alla classificazione di retinopatia diabetica secondo criteri internazionali, 88% per l’edema maculare (con un punteggio di statistica kappa, ad hoc per il quesito, pari a 0,8 in entrambi i casi). La corrispondenza è mantenuta anche per i casi meritevoli di invio a consulto specialistico per il trattamento. Le aree di maggior accordo comprendevano infatti gli estremi diagnostici (assenza di RD e forme proliferanti).

In conclusione, la validazione delle fotocamere palmari, unitamente all’elaborazione di algoritmi di intelligenza artificiale (altro innovativo filone di studio), sembra fattibile e potrebbe rivoluzionare il futuro dello screening della RD, all’insegna di una maggiore accessibilità e praticità d’indagine.


Acta Diabetol 2023 May 7. Online ahead of print

PubMed


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