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Master MIND II

Master MIND II: le riflessioni dei partecipanti

Si è svolta a Milano la seconda edizione del corso di formazione manageriale MIND – Managing Innovation in Diabetes, progetto frutto, fin dalla prima edizione nell’anno accademico 2015-16, della partnership fra AMD e SDA Bocconi School of Management, con il contributo non condizionante di Novo Nordisk.
Il corso si è svolto in 5 sessioni mensili di 3 giorni ciascuna, inframmezzate da incontri in webinar, e si poneva l’obiettivo di fornire a diabetologi clinici, anche con il supporto di colleghi tutor che avevano partecipato all’edizione precedente, competenze manageriali e conoscenze utili per lo sviluppo e il corretto posizionamento di una diabetologia innovativa e al passo con i cambiamenti in atto nel mondo della sanità.
Abbiamo rivolto alcune domande agli “studenti”, per capire le motivazioni che li hanno spinti ad affrontare questo impegnativo percorso e quale sia il loro giudizio sull’esperienza affrontata.

a cura di Eugenio Alessi e Marcello Monesi


Cosa ti ha spinto a partecipare a un corso di formazione manageriale?
Per Elena Cimino vale lacuriosità per imparare aspetti nuovi della professionalità medica. Acquisire competenze che le scuole di specialità non danno e che sono fondamentali per capire il setting nel quale ci muoviamo”. Aggiunge Paola Pisanu: “La consapevolezza che il mio ruolo di medico e specialista che lavora nel servizio sanitario nazionale non debba limitarsi agli aspetti strettamente clinici. La credibilità di AMD e SDA Bocconi, partner in questo percorso, mi ha particolarmente motivato”. Ilaria Ciullo riflette sul ruolo manageriale del diabetologo, che “coordina l’intervento di tutte le altre figure professionali nei percorsi di cura del paziente. Può assicurare un’organizzazione assistenziale strutturata, fornendo informazioni relative a specifici programmi di intervento, linee guida e raccomandazioni, strategie, strumenti e risorse utili per lo sviluppo e il miglioramento della gestione del paziente e dando la possibilità di misurare la qualità delle cure nell’intento di creare un ambiente professionale che favorisca la continua evoluzione della pratica clinica per il benessere del paziente”.

Gli argomenti affrontati hanno soddisfatto le tue aspettative?
“Ho apprezzato molto il metodo di insegnamento della Bocconi…socratico”, dice Monica Modugno. Il consenso unanime dei partecipanti è sintetizzato dalle parole di Pier Francesco Tripodi: “Il giudizio è molto positivo sia sulla preparazione dei docenti; che in genere sull’organizzazione del corso. Gli argomenti sono stati trattati in maniera diretta e resi comprensibili sebbene si occupassero di tematiche a me sconosciute fino al corso”. Prosegue Laura Cipolloni: “Ho iniziato il corso senza aspettative precise, affidandomi a chi ho reputato potesse avere una vision che io al momento non possedevo. Gli argomenti trattati mi hanno fornito un nuovo punto di vista e mi hanno indicato un percorso”.

In concreto, questo master cosa speri potrà aggiungere nel tuo percorso professionale?
“Competenze non solo cliniche ma anche strategico -organizzative quanto meno all’interno della realtà lavorativa. Anche una apertura mentale e una chiave di comprensione di quelle che sono le dinamiche del cambiamento organizzativo e strategico in sanità”, afferma Alessandra Clerico. Lucia Briatore crede che il MIND “ci abbia fornito strumenti per poter dialogare con le direzioni aziendali e i decisori politici per poter organizzare meglio l’assistenza alle persone con diabete”. L’aspettativa di Roberta Gaudioso è che “questo corso mi aiuti ogni giorno a migliorare il mio modo di pensare non solo da clinico e mi consenta di poter meglio gestire le problematiche organizzative e gestionali che ci troviamo a dover affrontare”.

E al tuo percorso in AMD?
Analogamente ai partecipanti della prima edizione, anche tra i frequentatori della seconda edizione è diffusa la volontà di riportare le competenze acquisite all’interno di AMD. Secondo Alessio Lai “anche nel mondo AMD le competenze manageriali aiutano a fortificare il senso di gestione; inoltre il gruppo formato può essere un laboratorio. Aggiungo una maggiore senso di appartenenza”. Concorda Alessandra Cantillo, per cui la partecipazione al MIND “aggiunge competenze per attuare modelli innovativi di presa in carico del paziente diabetico e per costruire una nuova figura di diabetologo”. Conclude Ada Maffettone: “In AMD sarei lieta di diffondere le conoscenze ottenute e di formare un think tank pensante sul da farsi nel futuro per la società scientifica stessa e per la diabetologia italiana”.

Pensando a una eventuale prossima edizione, quale suggerimento sentiresti di dare
Per diversi partecipanti non ci sono modifiche o miglioramenti da proporre: tuttavia non mancano alcuni rilevi e suggerimenti per un’eventuale prossima edizione: secondo Angela Del Prete “sarebbe opportuno dare maggior spazio alla discussione in aula dei lavori commissionati ai discenti al termine di ogni modulo, in modo da permettere un maggior confronto con i docenti e ricevere una valutazione più personalizzata delle competenze acquisite”. La riflessione di Gemma Frigato riguarda l’orientamento della formazione, indirizzato alla figura del Patient Manager, in grado di creare un percorso di cura gestendo interventi medici, ambulatoriali e ospedalieri, nell’ottica dell’ottimizzazione delle risorse e della qualità del servizio offerto”. Conclude Sara Colarusso: “Il corso per ovvie ragioni è risultato abbastanza intensivo e stringente nei tempi”, suggerendo “delle successive edizioni di approfondimento orientate e indirizzate da briefing preliminari proprio fra i docenti, i referenti AMD e i partecipanti per individuare i bisogni reali dei discenti”.

I partecipanti

Stefania Annese
Stefania Annese
Laura Cipolloni
Laura Cipolloni
Claudia Ferraro
Claudia Ferraro
Monica Modugno
Monica Modugno
Pier Francesco Tripodi
Pier Francesco Tripodi
Lucia Briatore
Lucia Briatore
Ilaria Ciullo
Ilaria Ciullo
Gemma Frigato
Gemma Frigato
Paola Pisanu
Paola Pisanu
Mariella Calabrese
Mariella Calabrese
Alessandra Clerico
Alessandra Clerico
Roberta Gaudioso
Roberta Gaudioso
Danila Pistis
Danila Pistis
Alessandra Cantillo
Alessandra Cantillo
Sara Colarusso
Sara Colarusso
Alessio Lai
Alessio Lai
Maria Chantal Ponziani
Maria Chantal Ponziani
Anna Casu
Anna Casu
Dalia Crazzolara
Dalia Crazzolara
Ada Maffettone
Ada Maffettone
Ioana Savulescu
Ioana Savulescu
Elena Cimino
Elena Cimino
Angela Del Prete
Angela Del Prete
Elisa Manicardi
Elisa Manicardi
Alessia Scatena
Alessia Scatena

Master MIND II: AMD e SDA Bocconi di nuovo insieme

Partita la seconda edizione di MIND – Managing Innovation In Diabetes, il progetto formativo che già dal suo primo lancio nel 2015 ha visto lavorare in partnership l’Associazione Medici Diabetologi e la SDA Bocconi School of Management per coniugare scienza e managerialità nella formazione del diabetologo di domani.

A cura di Miryam Ciotola per il gruppo ComunicAzione


Milano, 18 gennaio 2018 – Dopo il successo della prima edizione, si rinnova il MIND – Managing Innovation In Diabetes, corso di perfezionamento dedicato alla formazione manageriale dei medici diabetologi, realizzato in collaborazione da AMD e SDA Bocconi School of Management e con il contributo non condizionante di Novo Nordisk. In occasione dell’apertura dei lavori abbiamo chiesto un breve commento a Domenico Mannino, Presidente AMD.

Domenico Mannino, Presidente AMD

Presidente Mannino, quali gli obiettivi?
Il corso MIND-AMD si pone l’obiettivo di fornire ai clinici competenze manageriali e conoscenze utili per il corretto posizionamento di una diabetologia innovativa e al passo con i repentini cambiamenti in atto nel settore della sanità. Le società scientifiche hanno il dovere di svolgere un ruolo promotore di questa evoluzione e in quest’ottica AMD, per il secondo anno, ha proposto tale percorso che consentirà ai partecipanti di implementare le competenze e le tecniche manageriali per gestire efficacemente eventuali ruoli direzionali in ambito sanitario.

Quali gli argomenti che verranno trattati?
La gestione del rapporto tra efficacia dei servizi offerti e costo pro-capite, i modelli più innovativi di presa in carico del paziente diabetico e dell’universo di problematiche che vi ruota intorno, l’analisi di tutti i possibili sistemi di gestione integrata della cronicità, ma anche le strategie di implementazione e di stimolo ai cambiamenti in ambito sanitario e organizzativo e di gestione e sviluppo delle risorse umane all’interno del team di cura. Una scuola di formazione che investe per progettare un intervento su misura dei bisogni specifici di una disciplina, mediante lezioni frontali, seminari online, sessioni interattive e testimonianze ad hoc.

Tutti temi che AMD ha a cuore già da alcuni anni. Il progetto ha radici profonde nell’ambito della nostra Associazione, ma si prefigge l’obiettivo di migliorare ulteriormente?
Da sempre AMD ha tra i suoi compiti quello di fornire agli associati gli strumenti più utili per affinare la propria professionalità. Oggi il panorama sanitario, sempre più complesso, richiede che all’approccio clinico da parte del medico si accompagni anche la capacità di operare la migliore gestione possibile delle risorse a disposizione e, in questo senso, il corso MIND-AMD costituisce un progetto di valore ai fini della costruzione di una nuova figura di diabetologo chiamato, in futuro, a svolgere ruoli apicali di responsabilità all’interno delle strutture sanitarie.

Il commento di SDA Bocconi

“Il progetto formativo MIND-AMD è il risultato di una partnership di sostanza e straordinariamente efficace tra un’associazione di clinici, una scuola di formazione manageriale e l’industria che lavora al servizio dell’innovazione e del lavoro degli stessi clinici”, ha commentato Federico Lega, docente SDA Bocconi e Direttore del programma. “È quindi il prototipo di formazione di cui ha bisogno il SSN italiano: un’associazione che ha a cuore il futuro della disciplina che rappresenta e che investe per preparare i suoi membri alle sfide manageriali della medicina moderna; un’industria che investe per sostenere la qualificazione del settore con cui lavora, certa che una maggiore capacità manageriale dei clinici non potrà che giovare nelle complesse scelte di innovazione ed uso appropriato di farmaci e devices. Solo con questa alchimia di punti di vista e competenze si possono affrontare i complessi e sofisticati problemi della medicina moderna e dei suoi risvolti manageriali, economici ed etici.”