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Nuove opportunità per la cura della nefropatia diabetica: l’inibitore del recettore di tipo 2 delle chemochine, CCX140-B, riduce l’albuminuria residua nei pazienti con DMT2

12 ottobre 2015 (Congresso Medico) – I pazienti con diabete mellito tipo 2 (DMT2) e nefropatia continuano a manifestare un’alta morbilità e mortalità cardiorenale nonostante il trattamento ottimale con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina II (ACE) o con antagonisti del recettore dell’angiotensina II (ARB). Tale rischio è legato prevalentemente alla albuminuria residua.

In un lavoro, recentemente pubblicato sulla rivista Lancet Diabetes & Endocrinology, è stato valutato l’effetto del CCX140-B, un inibitore selettivo del recettore di tipo 2 (CCR2) delle chemochine, sulla albuminuria residua in pazienti già in trattamento con ACE-inibitori o ARB.

Si tratta di uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, nel quale sono stati reclutati pazienti da 78 centri di ricerca in Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Polonia e Regno Unito. Sono stati arruolati pazienti con DMT2, di età 18-75 anni, con proteinuria, tasso di filtrazione glomerulare ≥25 ml/min per 1,73 m2, in trattamento con ACE-inibitori o ARB stabile per almeno 8 settimane prima dell’arruolamento nello studio. I pazienti sono stati quindi trattati con placebo per via orale, 5 o 10 mg di CCX140-B in monosomministrazione giornaliera per 52 settimane. L’endpoint primario dello studio era la modifica dell’escrezione urinaria di albumina rispetto al basale nei diversi gruppi. In aggiunta sono state condotte analisi di sicurezza del farmaco in studio su tutti i pazienti randomizzati che hanno ricevuto almeno una dose dello stesso.

Sono stati arruolati 332 pazienti: 111 assegnati a ricevere placebo, 110 CCX140-B alla dose di 5 mg e 111 CCX140-B alla dose di 10 mg. Il trattamento attivo con l’inibitore selettivo del CCR2 ha determinato una riduzione dell’albuminuria del 18% nei pazienti in trattamento con 5 mg/die e dell’11% in quelli trattati con 10 mg/die (rispetto alla riduzione del 2% osservata nel gruppo placebo).

Confrontando i due gruppi in trattamento attivo con il gruppo placebo si è osservata una riduzione dell’albuminuria del 16% nel gruppo trattato con 5 mg e del 10% in quello trattato con 10 mg.

Gli eventi avversi si sono verificati in 81 (73%) dei 111 pazienti nel gruppo placebo, rispetto a 71 (65%) dei 110 pazienti nel gruppo CCX140-B 5 mg e 68 (61%) dei 111 pazienti nel gruppo CCX140-B 10 mg. Non si sono osservati eventi avversi renali durante lo studio.

I dati di questo studio suggeriscono che l’inibizione selettiva di CCR2, tramite CCX140-B, ha effetti renoprotettivi aggiuntivi in pazienti con DMT2 e nefropatia già in trattamento ottimale con la terapia standard. Tali risultati, pur necessitando di ulteriori conferme, forniscono nuove opportunità per un trattamento più efficace della patologia renale nei pazienti con diabete.

 

Lancet Diabetes Endocrinol 2015;3:687-96

PubMed


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