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Sospensione del trattamento insulinico e remissione del diabete dopo intervento di chirurgia bariatrica

20 luglio 2015 (Congresso Medico) – L’obesità e il diabete tipo 2 (DMT2) hanno raggiunto proporzioni epidemiche, diventando un grave problema di salute negli Stati Uniti e in tutto il mondo. L’International Diabetes Federation (IDF) ha riportato che nel 2011 vi erano 366 milioni di persone affette da diabete e stima che entro il 2030 saranno interessate 552 milioni di persone. Diversi interventi hanno dimostrato di poter controllare o migliorare il DMT2 ma la chirurgia bariatrica è uno dei pochi interventi che ha dimostrato di poter portare una remissione del DMT2 e anche di poter prevenirne lo sviluppo in pazienti obesi. Di conseguenza, diverse società scientifiche, tra cui l’American Diabetes Association (ADA) e la stessa IDF, hanno inserito nelle linee-guida per il trattamento del diabete gli interventi chirurgici come il bypass gastrico Roux-en-Y(RYGB) e il bendaggio gastrico regolabile per via laparoscopica (LAGB). Peraltro, i dati di miglioramento dell’omeostasi glicidica dopo chirurgia bariatrica derivano da studi che hanno incluso principalmente pazienti in terapia con ipoglicemizzanti orali, mentre le conoscenze attuali nei pazienti trattati con insulina sono meno consolidate.

Al fine di chiarire l’effetto della chirurgia bariatrica rispetto al trattamento insulinico, Ali Ardestani e coll. (USA) hanno revisionato il Bariatric Outcomes Longitudinal Database (BOLD), una banca dati nazionale di oltre 100.000 pazienti obesi provenienti da più di 100 centri di chirurgia bariatrica, per identificare e analizzare un’ampia coorte di pazienti insulino-trattati che erano stati sottoposti a intervento. In particolare, il loro obiettivo è stato quello di esaminare il ruolo della procedura chirurgica (RYBG vs. LAGB) rispetto al calo ponderale e alla sospensione della terapia insulinica nei pazienti con DMT2.

Dei 113.638 pazienti del BOLD, il 10% era affetto da DMT2 e insulino-trattato. L’analisi è stata limitata quindi a 5225 pazienti diabetici insulino-trattati che avessero almeno 1 anno di follow-up postoperatorio. Sono stati utilizzati modelli di regressione per identificare i fattori predittivi per la sospensione della terapia insulinica. Per controllare le differenze di calo ponderale tra RYGB e LAGB è stata effettuata anche un’analisi case-matched.

Il 62% dei pazienti sottoposti a RYGB (in totale 3318) non seguivano più terapia insulinica a 12 mesi dall’intervento rispetto al solo 34% dei pazienti sottoposti a LAGB (in totale 1907) (p <0,001). Dall’analisi di regressione emergeva che RYGB era strettamente correlato con la cessazione della terapia insulinica sia a 1 che a 12 mesi dopo l’intervento. Nell’analisi case-matched a 3 mesi, la percentuale di sospensione della terapia insulinica è risultata significativamente più alta nel gruppo RYGB rispetto al gruppo LAGB (p = 0,03), e il tasso di remissione del diabete è stato superiore in tutti i tempi dopo l’intervento chirurgico. RYGB è risultato inoltre un predittore indipendente dal calo ponderale per la sospensione della terapia insulinica anticipata dopo l’intervento chirurgico, mentre la sospensione dopo LAGB era legata al calo ponderale.

In conclusione, nei pazienti affetti da DMT2 insulino-trattati è maggiore la probabilità di sospendere la terapia insulinica dopo RYGB rispetto a LAGB (62 vs. 34%, rispettivamente, a 1 anno), con effetti indipendenti dal calo ponderale nei primi mesi dopo l’intervento. Tali risultati supportano RYGB come procedura di scelta per la remissione del DMT2 insulino-trattato.

 

Diabetes Care 2015;38(4):659-64

Pubmed


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