Suggerimenti per un impiego di successo dei sistemi automatizzati per la somministrazione di insulina: un documento del gruppo di lavoro italiano su diabete e tecnologia.
Punti chiave
Domanda: Sono necessarie raccomandazioni pratiche per ottimizzare la terapia insulinica e l’autogestione del diabete tipo 1 con i sistemi ad ansa chiusa attualmente disponibili in Italia, specialmente in relazione al ritmo circadiano e durante l’attività fisica?
Risultati: I componenti del gruppo di lavoro su diabete e tecnologia hanno elaborato una serie di suggerimenti per la gestione dei sistemi ad ansa chiusa in caso di iper/ipoglicemia postprandiale, iper/ipoglicemia interprandiale, iper/ipoglicemia notturna e prima/durante e dopo l’attività fisica.
Significato: I sistemi ad ansa chiusa hanno modificato la cura del diabete mellito tipo 1, portando a una loro sempre più ampia adozione nella pratica clinica. Gli esperti del settore mettono a disposizione la loro esperienza in una guida pratica per l’ottimizzazione dei parametri insulinici, al fine di gestire al meglio specifici pattern glucometrici.
22 aprile 2025 (Gruppo ComunicAzione) – A cura di Elisabetta Salutini
Background. Negli ultimi anni, l’impiego dei sistemi automatizzati per la somministrazione di insulina ha conosciuto un’ampia diffusione grazie ai benefici sul controllo glicemico, sul rischio di ipoglicemia e sulla qualità di vita. Ciò li ha resi il trattamento standard per il diabete tipo 1, almeno nei paesi ad alto reddito.
Nonostante l’elevato livello di automazione raggiunto, i sistemi ad ansa chiusa richiedono ancora l’intervento dell’utente per avviare i boli prandiali, annunciare l’attività fisica, in caso di allarmi relativi a eventuali ipo/iperglicemie. Oltre alle problematiche “comportamentali”, vi sono anche limitazioni fisiologiche (es. lag time del sensore) e tecniche (es. perdita di connessione tra sensore e microinfusore).
Lo scopo del lavoro di Sergio Di Molfetta (Università Aldo Moro, Bari) e colleghi, per conto del gruppo di lavoro AMD-SID-SIEDP Diabete e tecnologia, pubblicato su Diabetes Research and Clinical Practice, è quello di offrire ai clinici che si occupano di diabete e tecnologia alcune raccomandazioni pratiche, per sfruttare al meglio gli strumenti attualmente disponibili in Italia (Medtronic Minimed 780 g con SmartGuard, Tandem T:Slim X2 cono Control-IQ, Accu-Chek Insight con DBLG1, Mylife Ypsopump con CamAPS FX, Omnipod 5 con SmartAdjust). Le raccomandazioni possono essere sinteticamente riassunte come segue:
Iperglicemia postprandiale (<3 ore dal pasto). In tale scenario gli algoritmi SmartGuard, Control-IQ, CamAPS FX e SmartAdjust suggeriscono di eseguire un bolo correttivo attraverso il calcolatore di bolo incorporato. Per l’algoritmo CamAPS FX un’alternativa può essere quella di utilizzare la funzione Boost (ad esempio per 60 minuti).
In caso di iperglicemie postprandiali ricorrenti è necessario un intervento di rieducazione attraverso la revisione del conteggio dei carboidrati, delle abitudini alimentari (riduzione del consumo di alimenti ad alto indice glicemico e incremento del consumo di alimenti ad alto contenuto di fibre), correzione dell’intervallo tra erogazione del bolo e inizio del pasto (10-20 minuti prima) ed eventuale impiego di analoghi ultrarapidi (studiato solo per CamAPS FX).
Se la gestione del pasto è corretta, a fronte di iperglicemie postprandiali, è necessario ridurre gradualmente rapporto insulina/carboidrati (SmartGuard, Control-IQ, CamAPS FX e SmartAdjust) oppure incrementare la funzione di aggressività al/ai pasti interessati del 10-20% (DBLG1). Per gli utilizzatori di SmartAdjust, in casi selezionati, si possono disattivare le correzioni inverse, ridurre il target di glucosio e/o la soglia di correzione dell’iperglicemia preprandiale.
Ipoglicemia postprandiale (<3 ore dal pasto). Correggere l’ipoglicemia con 10-15 g di carboidrati semplici. Nel caso di CamAPS FX è necessario inserire i carboidrati nel menù “Aggiungi pasto” alla voce “Trattamento ipoglicemia”, in modo da prevenire l’erogazione di insulina in risposta all’introduzione di carboidrati. L’algoritmo DBLG1 raccomanda correzioni “calibrate” con zuccheri semplici in caso di ipoglicemia in atto o imminente, in aggiunta alla riduzione/sospensione dell’erogazione basale, e l’introduzione di carboidrati deve essere opportunamente segnalata al sistema.
In caso di ipoglicemie postprandiali ricorrenti è necessaria la revisione del conteggio dei carboidrati (sovrastima?), dell’intervallo tra erogazione del bolo e inizio del pasto (bolo troppo anticipato?) e va valutato un eventuale assorbimento ritardato dei carboidrati (alimenti a basso indice glicemico? Alimenti ad alto contenuto di grassi? Presenza di gastroparesi diabetica? In questo caso viene suggerita la suddivisione del bolo in due parti:50% dei carboidrati prima del pasto e 50% dopo 1-2 ore). L’algoritmo Control-IQ consente la somministrazione di boli estesi (fino a 2 ore). Per l’algoritmo CamAPS FX, gli autori suggeriscono di suddividere la quota di carboidrati dichiarandone la metà come “pasto a lento assorbimento” attraverso l’apposita funzione.
Se la gestione del pasto è corretta, sarà necessario aumentare gradualmente il rapporto insulina/carboidrati o ridurre la funzione di aggressività (DBLG1) al/ai pasti interessati. Per gli utilizzatori di Control-IQ, in casi selezionati, si può modificare la velocità di infusione basale o il fattore di sensibilità insulinica nella fascia oraria dei pasti. Per SmartAdjust si possono attivare le correzioni inverse, aumentare il target di glucosio e/o la soglia di correzione dell’iperglicemia preprandiale.
Iperglicemia interprandiale (≥3 ore dal pasto). Gli algoritmi SmartGuard, Control-IQ, CamAPS FX e SmartAdjust suggeriscono di eseguire un bolo correttivo attraverso il calcolatore di bolo incorporato. Per l’algoritmo CamAPS FX può essere utilizzata la funzione Boost (inattività, malattia, alcune fasi del ciclo mestruale…).
In tutti i casi in cui la glicemia è insolitamente alta per diverse ore è necessario revisionare il funzionamento del sistema (cambio del set infusionale, controllo dei chetoni, eventuali boli correttivi mediante penna).
Pasti ad alto contenuto di grassi/proteine possono causare iperglicemie prolungate che possono essere gestite con boli estesi (fino a 2 ore; Control-IQ), funzione “pasto a lento assorbimento” (CamAPS FX), funzione “pasto ad alto contenuto di grassi” (DBLG1) mentre per gli altri algoritmi viene suggerito di calcolare gli equivalenti in carboidrati e suddividere il bolo in due parti, una parte erogata subito e una parte dopo alcune ore.
Se i pasti sono gestiti correttamente, ma persistono iperglicemie interprandiali, è necessario rivedere il settaggio dell’algoritmo:
- SmartGuard: modificare il tempo di insulina attiva (riducendo di 30/60 minuti) e il target di glucosio (riducendo di 10/20 mg/dl) con ottimizzazione a 2 ore/100 mg/dl.
- Control-IQ: aumentare la velocità basale del 10-20% nelle 3-4 ore a monte del pattern iperglicemico (se basso rischio di ipoglicemia) o ridurre il fattore di sensibilità insulinica del 10-20% (se iperglicemie sporadiche).
- DBLG1: aumentare del 10% l’aggressività in normoglicemia o iperglicemia, a seconda che il glucosio sia inferiore o superiore alla soglia iperglicemica oppure ridurre il target di glucosio di 10 mg/dl alla volta fino a 100 mg/dl (opzione secondaria).
- CamAPS FX: Ridurre il target di glucosio di 10 mg/dl alla volta, fino ad un minimo di 80 mg/dl, nelle 3-4 ore che precedono l’iperglicemia.
- SmartAdjust: ridurre il target glicemico fino a 110 mg/dl nelle 3-4 ore a monte del pattern iperglicemico, ma prestare attenzione anche al settaggio del calcolatore di bolo.
Ipoglicemia interprandiale (≥3 ore dal pasto). Correggere l’ipoglicemia con 5-10 grammi di carboidrati semplici (per l’algoritmo DBLG1 utilizzare in prima istanza la quantità di carboidrati suggeriti dal sistema e verificare che non vi siano rebound iperglicemici; se si assumono meno carboidrati, notificare la modifica al sistema). Inoltre:
- SmartGuard: modificare il tempo di insulina attiva (+30/60 minuti) e il target di glucosio (+10/20 mg/dl) fino a 3 ore/120 mg/dl.
- Control-IQ: diminuire la velocità basale del 10-20% nelle 3-4 ore a monte del pattern ipoglicemico o aumentare il fattore di sensibilità insulinica del 10-20% (soprattutto se l’ipoglicemia si verifica dopo boli correttivi manuali o automatici).
- CamAPS FX: aumentare il target di glucosio di 10 mg/dl alla volta nelle 3-4 ore che precedono l’ipoglicemia.
- DBLG1: ridurre l’aggressività di iperglicemia (ipoglicemie successive correzioni automatiche troppo vigorose), ridurre l’aggressività in normoglicemia, aumentare il target di glucosio oppure aumentare la soglia di ipoglicemia (che però aumenta gli avvisi per l’assunzione di carboidrati di recupero).
- SmartAdjust: aumentare il target glicemico fino a 150 mg/dl nelle 3-4 ore a monte del pattern iperglicemico, regolare settaggio del calcolatore di bolo se le ipoglicemie si verificano dopo boli correttivi manuali.
Iperglicemia notturna (convenzionalmente dalle ore 0 alle 6). Segue le stesse indicazioni dell’iperglicemia interprandiale con alcune precisazioni:
- SmartGuard: prediligere la riduzione del target di glucosio di 10 mg/dl per volta fino a 100 mg/dl rispetto alla modifica del tempo di insulina attiva.
- Control-IQ: utilizzare la funzione sonno in modalità ON (target 112.5-120 mg/dl anziché 112.5-160 mg/dl e assenza di boli correttivi). Gli autori sottolineano però come tale indicazione sia ancora ampiamente dibattuta, specialmente quando si assumono alimenti come la pizza e/o il paziente si corica subito dopo la cena.
Ipoglicemia notturna (convenzionalmente dalle ore 0 alle 6). Segue le stesse indicazioni dell’ipoglicemia interprandiale con alcune precisazioni:
- SmartGuard: aumentare il target di glucosio.
- DBLG1: ridurre l’aggressività in normoglicemia.
Ovviamente è necessaria un’analisi dei comportamenti (es. consumo di alcol, attivazione di target temporanei in anticipo rispetto all’attività fisica).
Attività fisica. Rimandiamo infine il lettore all’articolo integrale per i suggerimenti relativi all’attività fisica.
LEGGI E SCARICA L’ARTICOLO ORIGINALE: Diabetes Res Clin Pract 2025 Mar 22:223:112117
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