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Time in range: un consensus report fissa i parametri di riferimento

A cura di Marcello Monesi

1 luglio 2019 (Gruppo ComunicAzione) – La rapida e progressiva diffusione del monitoraggio continuo del glucosio (CGM, continuous glucose monitoring) sta contribuendo a modificare l’approccio dei clinici alla valutazione del compenso glicemico nelle persone con diabete. In questo nuovo scenario, accanto all’irrinunciabile determinazione dei livelli plasmatici di HbA1c, lo strumento che permette meglio di giudicare la bontà della gestione della glicemia è il time in range, ovvero la percentuale di tempo che il soggetto portatore di CGM trascorre all’interno dell’intervallo glicemico ottimale. Tale misura, calcolata da tutti i software che producono i report dell’utilizzo del CGM, è ormai validata da solide evidenze: a tutt’oggi però non esistevano delle linee-guida che ne codificassero l’uso nella pratica clinica. Per sopperire a tale mancanza, nel febbraio 2019 durante il meeting annuale dell’Advanced Technologies & Treatments for Diabetes (ATTD) è stato costituito un panel di esperti internazionali, che ha prodotto delle raccomandazioni presentate all’ultimo congresso dell’American Diabetes Association e pubblicate su Diabetes Care.

Il consensus reportfissa i parametri di riferimento del time in range per le persone con diabete tipo 1 e 2, per i pazienti fragili (anziani e/o a rischio di ipoglicemia) e per la gravidanza.

Queste sono le raccomandazioni per le persone con diabete tipo 1 e 2:

  • >70% delle misurazioni nell’intervallo compreso tra 70 e 180 mg/dl
  • <4% delle misurazioni <70 mg/dl
  • <1% delle misurazioni <54 mg/dl
  • <25% delle misurazioni >180 mg/dl
  • <5% delle misurazioni >250 mg/dl.

Per le persone di età inferiore ai 25 anni, con target di HbA1c <7,5%, il target dei valori tra 70 e 180 è posto a 60%.

Questi sono i target per le persone di età avanzata e/o con fragilità (ipoglicemia inavvertita, disturbi cognitivi, comorbilità):

  • >50% delle misurazioni tra 70 e 180 mg/dl
  • <1% delle misurazioni <70 mg/dl
  • <10% delle misurazioni >250 mg/dl.

Ecco infine le raccomandazioni per le gravide con diabete di tipo 1:

  • >70% delle misurazioni tra 63 e 140 mg/dl
  • <4% delle misurazioni <63 mg/dl
  • <1% delle misurazioni <54 mg/dl
  • <25% delle misurazioni >140 mg/dl.

Il consensus report segnala che un incremento del 5% del tempo trascorso entro i valori ottimali si associa a benefici clinicamente significativi in tutte le popolazioni considerate.

Gli autori del consensus report concludono che, nella pratica clinica, la misurazione del time in range è appropriata e clinicamente utile come complemento dell’emoglobina glicosilata; dovrebbe altresì essere considerata come componente integrante l’analisi dei dati del CGM nel processo di decisione clinica.


Diabetes Care. 2019 June 8. doi: 10.2337/dci19-0028. [Epub ahead of print]

PubMed


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