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Tirzepatide versus insulina glargine in pazienti con diabete tipo 2 ad elevato rischio cardiovascolare: SURPASS-4, trial randomizzato di fase 3 multicentrico open label per gruppi paralleli

Punti chiave

Domanda: Tirzepatide è un nuovo doppio GLP1-GIP agonista recettoriale. Questa nuova classe di farmaci si dimostrerà efficace e sicura?

Risultati: Lo studio clinico SURPASS-4, i cui dati sono appena stati pubblicati su The Lancet ha dimostrato come negli adulti con diabete tipo 2 e rischio cardiovascolare elevato, tirzepatide abbia comportato una riduzione maggiore di glicemia e peso corporeo rispetto a insulina glargine, con una minore incidenza di ipoglicemia dopo 52 settimane.

Significato: Tirzepatide nuovo doppio agonista del recettore del polipeptide insulino-tropico glucosio-dipendente (GIP) e del glucagon-like peptide-1 (GLP-1) a somministrazione settimanale rappresenta una nuova classe di farmaci per il trattamento del diabete di tipo 2 efficace e sicura.


A cura di Alessandra Clerico

15 novembre 2021 (Gruppo ComunicAzione) – Lo studio SURPASS-4 fa parte del programma di sviluppo clinico globale di fase III SURPASS che ha arruolato oltre 20mila persone con diabete tipo 2 in dieci studi clinici, cinque dei quali sono studi registrativi, tutti completati.

Il SURPASS-4 è uno studio di fase III in aperto condotto in 187 centri distribuiti in 14 paesi in cinque continenti con l’obiettivo di valutare efficacia e sicurezza di tirzepatide. I pazienti arruolati fra novembre 2018 e dicembre 2019 erano adulti di età ≥18 anni con diabete tipo 2 e malattia cardiovascolare o alto rischio cardiovascolare in terapia con metformina, sulfanilurea o SGLT2, con un’HbA1c al baseline tra 7,5 e 10,5% (58-91 mmol/mol), BMI di ≥25 kg/m2. La durata media del diabete era di 11,8 anni, l’HbA1c basale media era dell’8,52% e il peso basale medio era di 90,3 kg e oltre l’85% delle persone aveva una storia di eventi cardiovascolari pregressi.

I partecipanti sono stati randomizzati a ricevere tirzepatide (5, 10 e 15 mg per via sottocutanea) o insulina glargine 100 U/ml. Nel braccio insulina glargine la dose di insulina è stata titolata seguendo un algoritmo treat-to-target con l’obiettivo di raggiungere una glicemia a digiuno inferiore a 100 mg/dl. La dose iniziale era di 10 unità al giorno e quella media dopo 52 settimane era di 43,5 unità al giorno.

L’endpoint principale era la non inferiorità di tirzepatide rispetto a glargine sulla variazione di HbA1c a 52 settimane. Tutti i partecipanti sono stati trattati almeno per 52 settimane sino a un massimo di 104 settimane o fino al completamento dello studio per raccogliere i dati sugli eventi avversi cardiovascolari (MACE, major adverse cardiovascular event). La safety è stata valutata durante l’intero periodo di studio.

Dei 2002 partecipanti randomizzati, 1995 hanno ricevuto tirzepatide 5 mg (n = 329, 17%), 10 mg (n = 328, 16%) o 15 mg (n = 338, 17%) o glargine U100 (n = 1000, 50%). A 52 settimane i risultati hanno dimostrato una riduzione di HbA1c pari al -2,24% per tirzepatide 5 mg, -2,43% per tirzepatide 10 mg, -2,58% per tirzepatide 15 mg e -1,44% per insulina glargine. Per ciò che concerne il peso: -7,1 kg (-8,1%) per tirzepatide 5 mg, -9,5 kg (-10,7%) per tirzepatide 10 mg, -11,7 kg (-13,0%) per tirzepatide 15 mg) e +1,9 kg (+2,2%) per insulina glargine. Per ciò che concerne la glicata, la percentuale di partecipanti che hanno raggiunto un’HbA1c <7% è stata 81% per tirzepatide 5 mg, 88% per tirzepatide 10 mg, 91% per tirzepatide 15 mg e 51% per insulina glargine. L’ipoglicemia <54 mg/dl è stata riportata nell’8,8% dei pazienti trattati con tirzepatide 5 mg, nel 6,1% dei trattati con tirzepatide 10 mg, nell’8,0% dei trattati con tirzepatide 15 mg e nel 19,1% nel gruppo trattato con glargine, durante l’intero periodo di studio. Episodi di ipoglicemia sono stati più spesso osservati nei soggetti con terapia di base con sulfanilurea. Gli eventi avversi più comunemente riportati nei bracci tirzepatide sono stati nausea (12-23%), diarrea (13-22%), riduzione dell’appetito (9-11%) e vomito (5-9%), mentre nel braccio trattato con glargine sono stati nausea (2%), diarrea (4%), vomito (2%) e riduzione dell’appetito (<1%). Un’analisi di sicurezza ha valutato il MACE-4, un endpoint composito di morte per cause cardiovascolari, infarto del miocardio, ictus e ospedalizzazione per angina instabile. In SURPASS-4, confrontando i dati aggregati di tirzepatide verso insulina glargine, non è stato identificato alcun aumento del rischio cardiovascolare con tirzepatide (hazard ratio 0,74).

Gli autori dello studio hanno concluso che in persone con diabete tipo 2 a elevato rischio CV tirzepatide a 52 settimane ha mostrato, rispetto a glargine, un maggior beneficio in termini di riduzione di HbA1c, una minore incidenza di episodi ipoglicemici e non vi è stata associazione con incremento di MACE.


Lancet 2021 Oct 18;S0140-6736(21)02188-7. doi: 10.1016/S0140-6736(21)02188-7. Online ahead of print

PubMed


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