Skip to content

Un’ulteriore prova a favore della sicurezza del pioglitazone

A cura di Geremia Romano per il Gruppo AMD: Diabete e Tumori

11 dicembre 2015 (Gruppo ComunicAzione) – Alcuni anni fa, studi osservazionali retrospettivi alimentarono l’ipotesi che il pioglitazone, farmaco ipoglicemizzante insulino-sensibilizzante, fosse associato a un aumentato rischio per cancro della vescica. Nonostante tali dati non siano mai stati confermati e sebbene il farmaco abbia dimostrato un effetto benefico nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, ancora oggi è poco utilizzato.

Un gruppo di ricercatori indiani, guidati dal Dott. Sunil Gupta, ha valutato, con uno studio caso-controllo retrospettivo i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Indian Journal of Endocrinology and Metabolism, se il pioglitazone possa risultare associato a un aumentato rischio per cancro della vescica in una coorte di pazienti diabetici tipo 2.

E’ stata condotta un’analisi retrospettiva su 2222 pazienti diabetici divisi in 2 gruppi: 1111 in trattamento con pioglitazone e 1111 con altri ipoglicemizzanti. Per valutare la sicurezza del pioglitazone, oltre alla prevalenza di cancro della vescica, sono stati analizzati diversi parametri: durata della malattia, durata di utilizzo e dose totale di pioglitazone assunta, controllo glicemico, obesità e storia familiare per qualsiasi tipo di cancro.

In entrambi i gruppi nessuno dei partecipanti sviluppava cancro della vescica. Nel gruppo in trattamento con pioglitazone un numero significativo di pazienti raggiungeva un migliore controllo glicemico (HbA1c <7,5%).

Lo studio non è originale e la coorte di pazienti studiati, sia pure ben selezionata, è limitata, ma i risultati contribuiscono ad arricchire le prove per le quali il pioglitazone ha un buon profilo “beneficio-rischio”.

 

Indian J Endocrinol Metab 2015;19:639-43

PubMed


AMD segnala articoli della letteratura internazionale la cui rilevanza e significato clinico restano aperti alla discussione scientifica e al giudizio critico individuale. Opinioni, riflessioni e commenti da parte degli autori degli articoli proposti non riflettono quindi posizioni ufficiali dell’Associazione Medici Diabetologi.