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Vantaggi e sfide dell’utilizzo della telemedicina nelle cure palliative domiciliari: revisione sistematica di studi misti

Punti chiave

Domanda: La telemedicina può avere un ruolo anche nel contesto delle cure palliative e, se sì, quali potrebbero essere gli obiettivi e le applicazioni? Quali i vantaggi e le criticità?

Risultati: Su tale argomento è stata condotta una revisione sistematica di studi – quantitativi e qualitativi – pubblicati nel periodo 2010-2022. In particolare, sono state analizzate le potenzialità della telemedicina nel fornire supporto alla gestione domiciliare delle fasi terminali della malattia e nel mantenere una relazione tra operatori sanitari e pazienti, nonostante la distanza. Oltre al beneficio di assistere i pazienti in un ambiente familiare, sono emerse alcune criticità legate all’uso di dispositivi tecnologici e alla percezione di una possibile violazione della privacy domestica. Tuttavia, il giudizio complessivo sull’impiego della telemedicina è risultato positivo.

Significato: Le tecnologie possono essere impiegate per aprire nuove frontiere di cura, anche in contesti clinicamente complessi e delicati sul piano umano. L’uso appropriato e consapevole è mandatorio nel garantire il successo di cura, affinché questa si traduca in un’agevolazione e non in una complicazione per i pazienti e le loro famiglie.


28 novembre 2024 – A cura di Felicia Visconti e Marina Valenzano (una collaborazione tra gruppo Diabete e Cure palliative e gruppo ComunicAzione)

Che cosa si sa già? In considerazione del sempre crescente numero di persone che necessitano di cure palliative e della concomitante attuale carenza di professionisti sanitari, garantire l’adeguata assistenza nel fine vita è una sfida complessa. La telemedicina, definita come “la fornitura di assistenza sanitaria a distanza mediante molteplici strumenti di telecomunicazione”, può essere di grande ausilio in questo contesto, dal momento che potrebbe consentire di accogliere alcune esigenze dei pazienti in fase terminale di malattia, come quella di trascorrere la maggior parte del tempo al proprio domicilio, in un ambiente familiare anziché ospedaliero. È stata pertanto effettuata una revisione sistematica di studi misti che ha evidenziato i vantaggi e le difficoltà dell’uso della telemedicina nell’ambito delle cure palliative.

Quali sono le nuove evidenze? Nella revisione sistematica di studi quantitativi e/o qualitativi relativi alla tematica di interesse sono stati inclusi lavori pubblicati tra il 2010 e il 2022 e di provenienza globale. I criteri di selezione prevedevano l’osservazione di pazienti adulti in cure palliative domiciliari che hanno fatto uso della telemedicina, indipendentemente dalla patologia di base, e di cui fosse disponibile un follow-up da parte degli operatori sanitari. La revisione sistematica ha quindi compreso 41 report relativi a 40 studi.

L’analisi ha identificato specialmente i seguenti temi di interesse:

  • le potenzialità della telemedicina come supporto all’autogestione domiciliare;
  • la capacità dell’utilizzo della videochiamata nel favorire le relazioni tra paziente e operatore sanitario, nonché una maggiore comprensione dei bisogni assistenziali;
  • l’ottimizzazione del flusso di informazioni nel facilitare la personalizzazione delle pratiche di assistenza a distanza;
  • gli ostacoli e gli svantaggi derivanti dall’uso della tecnologia.

I risultati dell’analisi hanno confermato alcuni vantaggi derivanti dall’impiego della telemedicina. Ad esempio, i pazienti si sono giovati di un sistema di supporto che ha consentito loro di trascorrere tra le mura domestiche le ultime fasi della malattia, mentre la possibilità di disporre di una telecamera per il contatto in videochiamata ha permesso di stabilire nel tempo relazioni interpersonali soddisfacenti con gli operatori sanitari. L’uso della telecamera ha dimostrato di essere un mezzo idoneo attraverso il quale stabilire il rapporto tra paziente e operatore sanitario, senza che si sia verificata la percezione del senso di “lontananza” che andrebbe al contrario a inficiare la qualità di cura. Inoltre, la possibilità di segnalare autonomamente le nuove problematiche psicofisiche ha fornito agli operatori sanitari importanti informazioni relative ai sintomi e alle necessità riferite dai pazienti, facilitando così una maggiore personalizzazione dell’assistenza.

Le principali criticità emerse relativamente all’applicazione della telemedicina in tale ambito sono state legate, invece, alla difficoltà nell’uso della tecnologia da parte di alcuni pazienti (soprattutto nella fase di maggiore scadimento delle condizioni fisiche e cognitive) e dalla percezione della telemedicina come un’invasione della privacy domestica. Infine, pochi studi hanno incluso nella valutazione le preoccupazioni spirituali, le emozioni e il benessere generale del paziente. Al fine di ottimizzare i vantaggi e ridurre al minimo le criticità legate all’uso della telemedicina nelle cure palliative domiciliari, la ricerca futura dovrebbe probabilmente includere gli stakeholder nel processo di progettazione e di sviluppo della rete e delle modalità assistenziali.

Conclusioni e spunti per la pratica clinica. Le cure palliative domiciliari mediante supervisione in telemedicina possono essere introdotte precocemente nel percorso assistenziale dei pazienti con patologie potenzialmente letali, con la finalità di alleviare i sintomi gravosi e ottimizzare la qualità di vita. In questo contesto la relazione tra pazienti e operatori sanitari riveste un ruolo di particolare importanza, pertanto è necessario tener conto del grado di soddisfazione e sicurezza nell’uso delle tecnologie da parte dei pazienti e dei loro familiari, rivalutando periodicamente l’efficacia dell’intervento e agendo con prontezza in caso di eventuali modifiche delle condizioni generali del paziente, durante l’evoluzione della patologia.


LEGGI E SCARICA L’ARTICOLO ORIGINALE: J Med Internet Res 2023 Mar 13:25:e43684

PubMed


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