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Sicurezza del vaccino con Alum-GAD nei bambini ad elevato rischio di sviluppare diabete tipo 1

Highlights ADA 2017

A cura di Emanuela Zarra

26 giugno 2017 (Gruppo ComunicAzione) – Nel corso delle 77th Scientific Sessions dell’ADA, tenutesi a San Diego (California; USA), sono stati presentati i risultati dello studio clinico randomizzato in doppio cieco DIAPREV-IT (A Double-blind, Randomized Investigator-initiated Study to Determine the Safety and the Effect of Diamyd® on the Progression to Type 1 Diabetes in Children With Multiple Islet Cell Autoantibodies”), che aveva lo scopo di dimostrare la sicurezza e l’efficacia di Alum-GAD (una specifica terapia con autoantigeni) sulla progressione del diabete tipo 1 (DMT1) in bambini con molteplici positività autoanticorpali verso le isole beta-pancreatiche. I ricercatori hanno affermato che la somministrazione del trattamento con Alum-GAD è risultata essere sicura nei bambini ad elevato rischio di sviluppare DMT1, anche se non previene la comparsa della malattia.

I fattori di rischio noti per lo sviluppo di DMT1 includono la familiarità, la genetica, l’area geografica e l’età, con la più alta incidenza di insorgenza nei bambini di età compresa tra 4-7 anni e 10-14 anni.

Nei pazienti che svilupperanno il DMT1 gli autoanticorpi colpiscono l’enzima glutammato decarbossilasi, chiamato anche acido glutammicodecarbossilasi (GAD). In letteratura vi sono dati che dimostrano come iniezioni di GAD potrebbero preservare una certa produzione di insulina per 30 mesi in persone con DMT1; d’altro canto, tali dati non sono stati confermati in studi di popolazione più ampia.

Scopo e metodi

Il DIAPREV-IT, studio randomizzato in doppio cieco, non sponsorizzato, ma condotto in maniera autonoma da singoli investigatori aveva, come detto, lo scopo di dimostrare la sicurezza e l’efficacia di Alum-GAD (una formulazione con allume di GAD65 ricombinante umano) sulla progressione del DMT1 in bambini con persistente autoimmunità beta-cellulare, indicata dalla presenza di molteplici positività di autoanticorpi contro le cellule beta-pancreatiche. Il DIAPREV-IT è stato il primo studio di prevenzione in cui Alum-GAD è stato somministrato prima dell’insorgenza della malattia.

Scopo dello studio è stato testare la sicurezza di Alum-GAD, nel tentativo di indurre immunotolleranza prima dell’inizio del processo autoimmune e di impedire o ritardare la manifestazione clinica della malattia stessa.

Lo studio è stato condotto dall’aprile 2009 al gennaio 2017 in Svezia e sono stati arruolati 50 bambini di età compresa tra i 4 e i 18 anni che non avevano ancora sviluppato clinicamente il DMT1 ma che presentavano una positività degli anticorpi anti-GAD e almeno un altro autoanticorpo associato allo sviluppo della malattia (IA-2Ab, ZnT8R/W/QAb o IAA). Seguendo il sistema di randomizzazione, ai bambini sono state somministrate due iniezioni di placebo o di Alum-GAD, alla dose di 20 μg, precedentemente testata. È stato utilizzato il sistema prime and bost, nei giorni 1 e 30; durante tale periodo non sono stati osservati eventi avversi gravi. Prima delle iniezioni sono stati effettuati dei test di tolleranza glucidica, sia endovenosa (IvGTT) che orale (OGTT). Le visite di follow-up dei pazienti arruolati sono state effettuate ogni 3 mesi per 5 anni, con OGTT somministrata ogni 6 mesi e IvGTT ogni anno, per tutta la durata dello studio, in modo che ogni anno venisse somministrata un OGTT e ogni 6 mesi, in maniera alternata, venissero somministrate OGTT o IvGTT.

Risultati

I risultati hanno dimostrato che, nel piccolo campione di popolazione trattata, la somministrazione di Alum-GAD è sicura ma non ha un effetto significativo sulla prevenzione dell’insorgenza di DMT1.

Al momento dell’arruolamento il campione in studio comprendeva bambini con un test di tolleranza al glucosio sia normale sia alterato, per cui i soggetti avevano un diverso tasso di progressione della malattia. Pertanto, non è stato possibile effettuare analisi specifiche nei sottogruppi di bambini. Infine, non esisteva alcuna differenza negli eventi avversi, sia gravi che non, tra i partecipanti che avevano ricevuto il placebo e quelli che avevano ricevuto la sostanza attiva.

Conclusioni e commenti

“Dal momento che lo studio dimostra che il trattamento con Alum-GAD è sicuro, vogliamo continuare la nostra ricerca sperimentando dosi diverse o combinazioni con altri farmaci, portando avanti ulteriori studi di prevenzione che potrebbero cambiare la cura della persona con diabete”, ha affermato la chief investigator Helena Elding Larsson, MD, PhD, professore associato di endocrinologia pediatrica e diabete presso l’università di Lund (Svezia). “Ad esempio, un’opzione potrebbe essere quella di utilizzare delle ripetute somministrazioni di piccole dosi crescenti di sostanza attiva, come avviene nel trattamento classico dell’immunotolleranza delle malattie allergiche”.

Infine, ha spiegato Larsson: “Durante lo studio abbiamo raccolto un numero considerevole di campioni immunologici che dovranno essere analizzati per comprendere i possibili meccanismi di azione di Alum-GAD”. E ha concluso: “Questi risultati saranno un’importante base di ricerca nello sviluppo di nuovi studi con terapie combinate”.


AMD segnala articoli della letteratura internazionale la cui rilevanza e significato clinico restano aperti alla discussione scientifica e al giudizio critico individuale. Opinioni, riflessioni e commenti da parte degli autori degli articoli proposti non riflettono quindi posizioni ufficiali dell’Associazione Medici Diabetologi.