L’obesità può essere contagiosa come un virus? Vivere in ambienti con maggiore tasso di obesità pare possa influenzare il nostro peso corporeo
Negli ultimi anni si fa strada la teoria del “contagio sociale”, secondo cui le influenze sociali, le norme comportamentali e l’immagine che ciascuno ha di sé stessi, possono determinare alcune condizioni morbose quali ad esempio l’obesità.
Chiarire se i tassi di obesità in alcuni contesti dipendano da una forma di contagio sociale piuttosto che da un’autoselezione naturale fra simili, possibilmente legata anche alla condivisione di luoghi e abitudini, potrebbe cambiare gli approcci delle politiche sanitarie per il miglioramento dello stato di salute delle popolazioni.
A tal proposito, alcuni ricercatori californiani – in un articolo recentemente pubblicato sulla rivista JAMA Pediatrics – hanno confrontato diverse famiglie di militari assegnate a diverse sedi territoriali di residenza non prevedibili, pertanto senza alcuna influenza nella scelta da parte dei soggetti, per studiare la relazione tra i relativi tassi di obesità locale e lo sviluppo di sovrappeso/obesità nei genitori e nei ragazzi.
Attingendo i dati da uno studio epidemiologico condotto su 38 insediamenti statunitensi militari, includendo 1519 famiglie, di cui 1314 adulti e 1111 adolescenti, sono stati registrati i dati antropometrici e l’indice di massa corporea (IMC), relativi a 1 anno di osservazione.
Ne è risultato che le famiglie traferite in zone con un maggiore tasso di obesità hanno un IMC mediamente più elevato e un maggiore tasso di sovrappeso/obesità. Ad esempio, per ogni 1% in più del tasso di obesità territoriale si è osservato: nei genitori adulti, in media un punteggio di 0,08 in più sul dato dell’IMC e un 5% in più di obesità; nei ragazzi, un 4% in più sul tasso di sovrappeso/obesità.
La correlazione fra il tasso di obesità territoriale, i valori di IMC e la prevalenza di sovrappeso/obesità è stata più forte per periodi di insediamento più lunghi (>24 mesi) per i ragazzi, e per l’intera famiglia è stata maggiore per coloro che vivevano fuori sede dell’insediamento piuttosto che all’interno. L’osservazione eseguita su tali popolazioni, assegnate a territori in maniera casuale, escluderebbe le ipotesi di autoselezione, così come l’analisi sull’influenza della possibile condivisione di determinati ambienti e spazi ha escluso anche ciò come possibile fattore confondente sui risultati.
In conclusione, secondo gli autori della ricerca, vivere in territori con maggiore tasso di obesità può determinare un maggiore rischio di sovrappeso/obesità. Vi è da considerare che il grosso limite dello studio è rappresentato dal fatto che la gran parte dei dati venivano autoriferiti dai soggetti osservati.
Dunque, l’obesità sarebbe contagiosa al pari di un virus? Una brillante analogia, che necessita altresì di ulteriori osservazioni e consolidati dati.
Assessing Social Contagion in Body Mass Index, Overweight, and Obesity Using a Natural Experiment
JAMA Pediatr 2018;172(3):239-246