Benefici cardiovascolari, renali e riduzione della mortalità con agonisti del recettore GLP1 in pazienti con diabete tipo 2: una revisione sistematica e una metanalisi di studi randomizzati
Punti chiave
Domanda: Gli agonisti del recettore GLP1 riducono gli eventi cardiovascolari maggiori, lo scompenso cardiaco, la mortalità e gli endpoint renali rispetto a placebo nei pazienti con diabete tipo2?
Risultati: In questa recente metanalisi gli agonisti del recettore GLP1 hanno ridotto il MACE del 14% (HR 0,86 [IC 95% 0,80-0,93]; p <0,0001), la mortalità per tutte le cause del 12% (HR 0,88 [IC 95% 0,82-0,94]; p = 0,0001), i ricoveri ospedalieri per insufficienza cardiaca dell’11% (HR 0,89 [IC 95% 0,82-0,98]; p = 0,013) e l’endpoint composito renale del 21% (HR 0,79 [IC 95% 0,73-0,87]; p <0,001 rispetto a placebo in pazienti con diabete tipo2.
Significato: I GLP1-RA nei pazienti con diabete tipo 2 e aumentato rischio cardiovascolare o con malattia cardiovascolare accertata, hanno confermato di ridurre il MACE a tre punti, indipendentemente dall’omologia strutturale a GLP1 umano, e in tutti i suoi singoli componenti (morte cardiovascolare, infarto del miocardio e ictus). Hanno dimostrato una riduzione della mortalità per tutte le cause, una riduzione del rischio di ricovero ospedaliero per insufficienza cardiaca e hanno confermato i benefici renali. Questa metanalisi conferma e rafforza l’indicazione al loro utilizzo precoce nei pazienti con diabete tipo 2, soprattutto in quelli a rischio cardiovascolare elevato.
A cura di Francesco Romeo
20 settembre 2021 (Gruppo ComunicAzione) – Gli agonisti del recettore GLP1 riducono l’HbA1c, migliorano la pressione sanguigna e riducono il peso corporeo, senza aumentare il rischio di ipoglicemia.Una precedente metanalisi aveva mostrato che gli agonisti del recettore GLP1 erano in grado di ridurre gli eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE, major adverse cardiovascular events), un endpoint composito di morte cardiovascolare, ictus o infarto miocardico. Rimaneva ancora da dimostrare se tali effetti variassero in base alla loro omologia strutturale con il GLP1 umano o con l’exendin-4 e se riducessero l’insufficienza cardiaca incidente e gli esiti renali.
Gli autori di questo studio pubblicato nei giorni scorsi su The Lancet Diabetes & Endocrinology hanno cercato di aggiornare la precedente metanalisi data la disponibilità di nuovi dati di uno studio sugli agonisti del recettore GLP1 (AMPLITUDE-O) condotto con un agonista del recettore GLP1 a base di exendin-4, efpeglenatide. È stato stimato il rapporto di rischio (HR, hazard ratio) complessivo per MACE; i suoi singoli componenti; mortalità per tutte le cause; ricovero ospedaliero per insufficienza cardiaca; un endpoint composito renale consistente nello sviluppo di macroalbuminuria, raddoppio della creatinina sierica o almeno il 40% di diminuzione della velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR, estimated glomerular filtration rate), terapia sostitutiva renale o morte per malattia renale; peggioramento della funzione renale, basato sul cambiamento dell’eGFR. È stato esaminato anche l’endpoint MACE nei sottogruppi di pazienti sulla base dei tassi di incidenza MACE nel gruppo placebo, presenza o assenza di malattie cardiovascolari, livello HbA1c , intervallo di somministrazione del trattamento, omologia strutturale con GLP1 o exendin-4 umano, BMI, età ed eGFR.
Sono stati selezionati 98 articoli e 8 studi comprendenti 60.080 pazienti soddisfacevano i criteri prestabiliti e sono stati inclusi. Complessivamente, gli agonisti del recettore GLP1 hanno ridotto il MACE del 14% (HR 0,86 [IC 95% 0,80-0,93]; p <0,0001), senza una significativa eterogeneità tra l’omologia strutturale dell’agonista del recettore GLP1 o altri otto sottogruppi esaminati (tutti p ≥0,14). Gli agonisti del recettore GLP1 hanno ridotto la mortalità per tutte le cause del 12% (HR 0,88 [IC 95% 0,82-0,94]; p = 0,0001), il ricovero ospedaliero per insufficienza cardiaca dell’11% (HR 0,89 [IC 95% 0,82-0,98]; p = 0,013) e l’endpoint composito renale del 21% (HR 0,79 [IC 95% 0,73-0,87]; p <0,0001), senza aumentare il rischio di ipoglicemia grave, retinopatia o effetti avversi pancreatici. Nelle analisi di sensibilità, che hanno rimosso l’unico studio ristretto ai pazienti con una sindrome coronarica acuta (ELIXA), tutti i benefici sono aumentati marginalmente, incluso l’esito del peggioramento della funzione renale, in base al cambiamento dell’eGFR (HR 0,82 [IC 95% 0,69- 0,98]; p = 0,030).
Gli autori concludono che secondo questa metanalisi gli agonisti del recettore GLP1, indipendentemente dall’omologia strutturale, hanno ridotto il rischio dei singoli componenti MACE, mortalità per tutte le cause, ricovero ospedaliero per insufficienza cardiaca e peggioramento della funzione renale nei pazienti con diabete tipo 2 rispetto a placebo.
Lancet Diabetes Endocrinol. Pub online 20 August 2021
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