A cura di Alessandra Clerico

Nelle persone anziane, cioè al di sopra dei 65 anni, con le caratteristiche della sindrome metabolica, ovvero in sovrappeso od obese, e con livelli alterati di colesterolo e/o di trigliceridi, una dieta mediterranea ipocalorica associata a un programma di attività fisica migliora qualitativamente il colesterolo, in particolar modo il colesterolo HDL, il cosiddetto “colesterolo buono”, protettivo per le arterie.

Quanto detto potrebbe sembrare intuitivo e scontato ma le dimostrazioni scientifiche sino ad ora erano molto scarse. Perché questo è quanto invece è stato dimostrato da un recente studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition. Il colesterolo HDL migliora solo se la dieta mediterranea è anche ipocalorica e si accompagna ad attività fisica, mentre non migliora con la sola dieta mediterranea senza restrizione calorica e senza attività fisica.

I ricercatori hanno studiato circa 400 persone con una età media di 65 anni con sindrome metabolica e hanno valutato l’impatto di un intervento di 6 mesi con una dieta mediterranea ipocalorica in aggiunta ad attività fisica rispetto a una dieta mediterranea non restrittiva senza attività fisica su un insieme di parametri funzionali e qualitativi del colesterolo HDL e di altre molecole del sangue implicate nei processi di aterosclerosi.

In 6 mesi, le persone gestite con l’intervento sullo stile di vita intensivo hanno mostrato una maggiore riduzione di peso corporeo, una riduzione dei trigliceridi e una miglior qualità del colesterolo HDL, dimostrando così che alimentarsi in modo corretto e non abbondante e svolgere attività fisica plasma il profilo di rischio metabolico in senso positivo.

A lifestyle intervention with an energy-restricted Mediterranean diet and physical activity enhances HDL function: a substudy of the PREDIMED-Plus randomized controlled trial
Am J Clin Nutr. 2021 Sep 28. Online ahead of print