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Stati Uniti, la seduta è molta

Uno stile di vita sedentario, si sa, è sempre stato correlato a una serie di impatti negativi sullo stato di salute generale e viene caldamente sconsigliato alle persone che hanno problemi di cuore o di diabete. Ma che cosa vuol dire stile di vita sedentario? Quante ore bisogna stare fermi per rientrare in una fascia […]

Uno stile di vita sedentario, si sa, è sempre stato correlato a una serie di impatti negativi sullo stato di salute generale e viene caldamente sconsigliato alle persone che hanno problemi di cuore o di diabete. Ma che cosa vuol dire stile di vita sedentario? Quante ore bisogna stare fermi per rientrare in una fascia di rischio? L’American Journal of Epidemiology ha studiato per la prima volta il comportamento di un campione significativo di americani, proprio con lo scopo di misurare oggettivamente il loro livello di sedentarietà.
Gli autori dello studio hanno preso in esame alcuni dei partecipanti alla campagna National Health and Nutrition Examination Survey del 2003-2004, tutti individui di età superiore ai 6 anni che sono stati equipaggiati con un dispositivo in grado di misurare le loro attività fisiche nell’arco di una intera settimana. Tra i circa 6300 partecipanti che hanno indossato il monitor per almeno 10 ore al giorno, la media della misurazione sfiora le 14 ore continue. Nel complesso, il 54,9% dei partecipanti ha trascorso questo tempo in posizione seduta, pari a una media di 7,7 ore giornaliere di comportamento sedentario. I gruppi più pigri in assoluto sono rappresentati dagli adolescenti più anziani e dagli adulti di età superiore ai 60 anni, entrambi in grado di trascorre più del 60% del loro tempo di veglia in atteggiamento sedentario. Le donne risultano più sedentarie degli uomini nella fascia di età precedente i 30 anni, ma lo schema si inverte nelle persone con più di 60. Gli adulti di origine messicana sono assai meno sedentari degli altri gruppi etnici e donne bianche e nere sono più o meno unite nella pigrizia a partire dai 12 anni di età. I dati, i primi a misurare scientificamente la ‘quantità di moto’ degli americani, hanno stabilito che essi trascorrono la maggior parte della loro vita in situazioni a bassissimo consumo di energia.