Paternità a rischio per obesi e diabetici
Diabete e chili di troppo possono impedire di diventare papà. Due studi presentati a Barcellona in occasione dell’annuale congresso della Società europea di riproduzione umana ed embriologia (Eshre) sottolineano i rischi di infertilità maschile provocati dall’eccesso di zuccheri e dall’obesità. Secondo Ghiyath Shayeb, scienziato dell’università di Aberdeen, gli uomini obesi devono mettersi in testa di perdere parecchi chili se vogliono cullare l’idea di cullare il loro bambino. Maggiore è il peso che un maschio in età fertile è costretto a portarsi dietro, minori saranno la quantità di liquido seminale prodotto durante il rapporto sessuale e il livello di vitalità degli spermatozoi.
Le conclusioni dello studio effettuato in Scozia sono suffragate dall’analisi dei dati raccolti attraverso un campione di oltre cinquemila maschi che si erano rivolti ai centri per la fecondazione assistita. In basse alle valutazioni dell’indice di massa corporea il campione è stato suddiviso in quattro gruppi, dal sottopeso al forte sovrappeso. Depurando i dati dagli effetti cumulativi di fattori come il fumo e il consumo di alcoolici, l’età dell’individuo e il tempo di astinenza sessuale prima del prelievo di liquido seminale, i ricercatori hanno stabilito il ruolo del peso nel determinare la qualità dello sperma. Il gruppo ottimale è quello dei maschi che ricadono nella fascia di normopeso, individui che producono la maggior quantità di liquido seminale con spermatozoi nella norma.
Un secondo studio, questa volta condotto dalla Queen’s University di Belfast, ha studiato l’impatto del diabete sul materiale genetico trasportato dagli spermatozoi. I danni prodotti dall’eccessiva presenza di zucchero nel sangue si riflettono a livello molecolare, ha detto il responsabile del progetto di ricerca Con Mallidis. L’esame al microscopio non rivela grandi differenze tra lo sperma di uomini insulinotrattati e maschi senza diabete. Ma l’analisi del Dna rivela un quadro assai più preoccupante, con parecchie anomalie registrate a livello di Rna, cioè di codice genetico ‘trascrittore’. «Ecco perché l’aumento del numero di diabetici in età giovanile coincide con il problema dell’infertilità maschile in ascesa» ha concluso Mellidis.