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Secondo il British Medical Journal la American Academy of Pediatrics ha appena rivisto, dopo dieci anni di applicazione, le sue linee guida relative al monitoraggio delle dislipidemie infantili e nell’adolescenza. Ne esce un quadro di vivo allarme per il fenomeno dell’obesità nei giovanissimi e per le sue conseguenze cardiovascolari e metaboliche. Le nuove raccomandazioni, dice […]

Secondo il British Medical Journal la American Academy of Pediatrics ha appena rivisto, dopo dieci anni di applicazione, le sue linee guida relative al monitoraggio delle dislipidemie infantili e nell’adolescenza. Ne esce un quadro di vivo allarme per il fenomeno dell’obesità nei giovanissimi e per le sue conseguenze cardiovascolari e metaboliche. Le nuove raccomandazioni, dice l’Aap, avrebbero infatti un carattere di ‘rinnovata urgenza’, alla luce di quella che viene considerata a tutti gli effetti una epidemia di obesità. Oltre a consigliare lo screening dei bambini con anamnesi familiare positiva ai disordini lipidici o alle patologie cardiovascolari premature, il nuovo rapporto raccomanda anche che i bambini di età superiore agli 8 anni siano sottoposti a screening per determinare eventuali livelli di ipercolesterolemia, indipendentemente dalla propria storia familiare o da altri fattori di rischio. In caso di riscontro positivo i bambini vanno trattati con una combinazione di dieta, attività fisica e, possibilmente, farmaci anti colesterolo. Il fatto che queste raccomandazioni si concentrino sul trattamento medico dell’ipercolesterolemia infantile, ha destato una certa preoccupazione a livello mediatico relativamente alla maggiore enfasi su approcci di tipo clinico, e in particolare farmacologico, nel modo di affrontare il grasso eccessivo, e i fattori di rischio connessi, anche quando l’obesità riguarda i giovanissimi.