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Sindrome metabolica: non è un gioco da ragazzi

La American Heart Association chiama medici e ricercatori per definire meglio i fattori di rischio nella sindrome metabolica infantile.

All’inizio dell’anno la rivista scientifica Circulation ha pubblicato una importante dichiarazione della American Heart Association sulla problematica della sindrome metabolica nel contesto infantile e adolescenziale. Un terreno, scrivono gli autori del lungo articolo di Circulation, su cui negli ultimi cinque anni (dalla data di pubblicazione dell’ultimo statement, avvenuta nel 2003) sono stati accumulati per i pazienti adulti una quantità di nuovi dati e conclusioni. Nel corso di questo periodo, scrivono gli autori di Progress and challenges in metabolic syndrome in children and adolescents, “è emersa una di molte nuove informazioni raccolte nella popolazione infantile relativamente all’aggregarsi di obesità, insulinoresistenza, stati infiammatori e altri fattori di rischio e al ruolo collettivo che tali fattori possono manifestare nel formarsi di elevati livelli di rischio di contrarre patologie cardiovascolari e diabete mellito di tipo 2”.
Negli adulti, proseguono gli autori, una costellazione di questi fattori di rischio è stata accorpata nel concetto più generale di Sindrome metabolica, un approccio che si è rivelato molto utile sul piano dell’intervento clinico e della ricerca. Tutto questo è confluito recentemente nella pubblicazione da parte della stessa American Heart Association e del National heart, lung and blood institute, di una dichiarazione comune contenente le linee guida per l’intervento contro la sindrome metabolica negli adulti.
Non sono andate nello stesso modo le cose per quanto concerne il rischio cui sono esposti gli individui più giovani, per i quali manca ancora un sufficiente grado di stabilità. Lo scopo della dichiarazione, concludono gli autori nella loro presentazione, è proprio quello di fornire una serie di indicazioni ai ricercatori e ai medici, indicando quelli che sono i punti di forza e le aree di incertezza della definizione di Sindrome metabolica nei pazienti giovani e soprattutto le possibili correlazioni e l’importanza di fattori predittivi ai fini di una accurata determinazione del rischio cardiovascolare e diabetico.