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Mantenere un basso livelli di zuccheri nel sangue in età un po’ avanzata non aiuta soltanto a tenere a bada il diabete. Uno studio effettuato dai ricercatori coordinati da Scott Small, del Columbia University Medical Center ha stabilito una correlazione tra glucosio nel sangue e perdita della memoria. Focalizzandosi sull’ippocampo, la regione del cervello associata […]

Mantenere un basso livelli di zuccheri nel sangue in età un po’ avanzata non aiuta soltanto a tenere a bada il diabete. Uno studio effettuato dai ricercatori coordinati da Scott Small, del Columbia University Medical Center ha stabilito una correlazione tra glucosio nel sangue e perdita della memoria. Focalizzandosi sull’ippocampo, la regione del cervello associata all’apprendimento e alla memoria, Small e i suoi colleghi avevano identificato una particolare sottoarea associata alla perdita di memoria. Nel loro nuovo studio, gli scienziati hanno studiato questa nuova area, il ‘giro dentato’ e hanno scoperto la sua particolare sensibilità agli effetti dell’invecchiamento, come l’aumento di peso, dei livelli di colesterolo e, naturalmente, degli zuccheri. Poiché con l’età tutti questi fattori tendono ad aumentare, tenere sempre sotto controllo il peso, i grassi e gli zuccheri, può essere una ottima strategia per combattere o rallentare il nostro decadimento cognitivo. Secondo altri ricercatori, i risultati ottenuti da Small potrebbero anche spiegare perché il diabete è normalmente associato a un maggior rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer. È ancora presto per poter affermare che somministrare farmaci che contribuiscono all’abbattimento degli zuccheri sia consigliabile anche nelle persone anziane che non soffrono di diabete, ma lo studio può essere molto utile per spiegare certi meccanismi, una volta appurato che anche una attività fisica regolare aiuta a tenere la memoria e le capacità cognitive più deste anche in tarda età.