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Dieta carnivora, il pericolo è rosso

Un elevato consumo di carni rosse può comportare un consistente rischio di mortalità. Lo rivela la rivista Archives of Internal Medicine pubblicando uno studio svolto su un campione molto esteso, quella dell’Healt and Diet Study della National Institutes of Health-Aarp (la Associazione dei pensionati americani). I volumi di carne rossa consumati da questa popolazione di […]

Un elevato consumo di carni rosse può comportare un consistente rischio di mortalità. Lo rivela la rivista Archives of Internal Medicine pubblicando uno studio svolto su un campione molto esteso, quella dell’Healt and Diet Study della National Institutes of Health-Aarp (la Associazione dei pensionati americani). I volumi di carne rossa consumati da questa popolazione di individui sono stati stimati sulla base di un dettagliato questionario relativo alle abitudini alimentari. Il campione è stato poi pesato sulla base di fattori come l’età, i livelli educativi, lo stato civile, la familiarità con patologie come il cancro, il gruppo etnico di appartenenza, l’indice di massa corporea, il fumo, l’attività fisica, il consumo di alcol e altre condizioni. Gli esiti di mortalità presi in esame comprendevano la totalità dei decessi per tumore, patologie cardiovascolari, incidenti, e tutte le altre cause.
Nei dieci anni di follow-up successivo alla distribuzione dei questionari, sono state registrate circa 48 mila decessi tra gli uomini e oltre 23 mila tra le donne. L’obiettivo era correlare il numero di tali esiti agli elevati consumi di carne rossa e suoi derivati rispetto a diete in cui fosse predominante il consumo di carni bianche. Un confronto tra il quintile corrispondente al consumo più elevato e il quintile inferiore, ha messo in evidenza un elevato rischio di mortalità generica (hazard ratio pari a 1,31 negli uomini e 1,36 nelle donne). Per quanto concerne la mortalità dovuta a eventi specifici, il consumo più elevato di carne rossa è correlato al cancro con un hazard ratio di 1,22 e 1,20 mentre il consumo di derivati da carne rossa è associato alla stessa patologia con un hazard ratio di 1,12 e 1,11. Elevato anche il rischio di mortalità cardiovascolare (1,27/1,5 per la carne rossa, 1,09/1,38 per i derivati). Ponendo a confronto le stesse cifre di mortalità con stile alimentare basato sull’assunzione di carni bianche è stata evidenziata una correlazione inversa: consumando più carne bianca il rischio di mortalità è inferiore.