La città fa male
Sappiamo tutti che la percentuale di casi di diabete sta aumentando nei Paesi emergenti più che in quelli avanzati. In India, tra il 1984 e il 2004, l’incidenza del diabete è passata dal 2 al 6% nelle zone di campagna, mentre nelle zone urbane sarebbe passata dal 5 al 15%.
Una delle spiegazioni è appunto l’urbanizzazione, vale a dire il trasferimento delle persone alla ricerca di lavoro e di condizioni di vita meno inaccettabili dai piccoli e piccolissimi paesi-villaggi di campagna a città medie, grandi o enormi.
L’urbanizzazione comporta un minor dispendio energetico (mansioni più spesso meno faticose rispetto a quelle prevalenti nelle aree rurali, uso dei mezzi pubblici per i trasferimenti) e l’aumentato consumo di grassi saturi e zuccheri semplici. Un articolo pubblicato su PLoS Medicine, firmato dalla Dottoressa Shah Ebrahim (Londra, Regno Unito) ha studiato lavoratori industriali di varie zone dell’India migrati negli ultimi dieci anni da aree rurali, confrontandoli con non-emigranti: soggetti residenti da molto tempo nelle città o nelle campagne.
I cittadini maschi hanno mostrato una prevalenza di sovrappeso (aggiustata per l’età) del 41,9% fra gli emigranti, del 37,8% fra i cittadini e del 19% fra chi era rimasto nelle campagne. L’incidenza del diabete era del 14,3% tra gli emigranti, del 13,5% tra i cittadini e del 6% tra i ‘campagnoli’. Inoltre, l’incidenza di diabete è sembrata aumentare parallelamente alla durata del periodo di residenza nelle zone industriali.