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L’Onu dichiara guerra al junk food

Con il termine junk food, cibo spazzatura, si intendono tutti quegli alimenti estremamente ricchi di sali, zuccheri e grassi, consumati generalmente da bambini, adolescenti e giovani, fra i pasti o al posto del pranzo o della cena. Cercando di dare una risposta all’emergenza obesità fra i bambini e ragazzi in età scolare (sarebbero 43 milioni […]

Con il termine junk food, cibo spazzatura, si intendono tutti quegli alimenti estremamente ricchi di sali, zuccheri e grassi, consumati generalmente da bambini, adolescenti e giovani, fra i pasti o al posto del pranzo o della cena.
Cercando di dare una risposta all’emergenza obesità fra i bambini e ragazzi in età scolare (sarebbero 43 milioni nel mondo), l’Organizzazione mondiale della sanità, vista la difficoltà di agire sul lato della domanda (solo i ragazzi delle fasce socioculturali più alte raccolgono questi inviti) ha scelto di puntare sull’offerta, dichiarando ‘guerra’ alla produzione di junk food.
Il primo fronte è quello della pubblicità. Nel maggio 2010 gli Stati aderenti all’Organizzazione (compresa l’Italia) hanno accettato una serie di misure – per ora la parola chiave è autoregolamentazione –; l’Oms ha coinvolto le grandi aziende del settore e le relative associazioni di categorie ottenendo un impegno a limitare la quantità e modificare qualitativamente le campagne pubblicitarie risvolte a bambini e ragazzi. L’impegno si traduce in realtà in modo non omogeneo, soprattutto negli Stati Uniti. Per questo l’Oms ha deciso di cercare l’opinione pubblica mondiale in appoggio a queste misure.
Il 19-20 settembre 2011 si terrà a New York, la prima riunione ad alto livello dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili. Nelle discussioni, particolare spazio verrà dato alla situazione degli Stati in via di sviluppo.