L’effetto–Catalano: le determinanti sociali delle malattie cardiovascolari
Nella trasmissione Quelli della notte uno degli ospiti, Massimo Catalano, ripeteva banalità quali “È molto meglio essere giovani, belli, ricchi e in buona salute, piuttosto che essere vecchi, brutti, poveri e malati”.
Il fatto è che i sani sono sempre più spesso ricchi e i malati sempre più spesso poveri, il che era comprensibile nel passato ma non dovrebbe avvenire con i moderni sistemi sanitari. Negli Stati Uniti il divario di salute relativo fra ‘ricchi’ e ‘poveri’ aumenta invece di diminuire. La American Heart Association ha pubblicato una dichiarazione sulle determinanti sociali della salute cardiovascolare. Tra queste lo status socio-economico è uno dei più importanti. Un reddito medio permette di assumere alimenti di migliore qualità e di accedere a cure o ad abitudini sane mentre la scolarità permette di inserirsi in circuiti (passa parola, media cartacei e non) dove passano messaggi significativi e soprattutto permette di capirli.
La Dichiarazione della AHA sottolinea il ruolo dei fattori socio economici nella prima fase della vita. In pratica il destino della salute di una persona divenuta ‘ricca’, ma nata in un ambiente ‘povero’ è più simile a quello di una persona che resta povera rispetto a quelli di una persona che è sempre stata ricca.
Un’affermazione significativa è quella sulla etnicità. Lo studio afferma che quello di razza è un costrutto sociale con poche base biologiche o genetiche. La relazione fra etnicità nera o latina e peggiori condizioni di salute non è mediata dalla genetica ma dall’atteggiamento differente dei medici e dalle determinanti sociali; si tratta quindi di un fattore di rischio modificabile.
Parlando di supporto sociale, altra determinante sociale, lo studio ha ricordato l’aspetto ‘contagioso’ dell’obesità, cioè il fatto che la probabilità di essere obesi aumenta se le persone con le quali si è a contatto, anche al di fuori della famiglia di origine, lo sono o lo diventano. A differenza di altri studi ‘statistici’ riportati da DiabeteNoGrazie, questa dichiarazione, che andrebbe letta per intero, passa in rassegna quanto si sa sulle possibili catene di cause ed effetti che legano l’aspetto fisiologico, ad esempio il grado di ostruzione delle arterie o il livello di scompenso cardiaco di una certa persona in un certo momento, a contesti economici e sociali e indica possibili direzioni di ricerca.
Havranek et al. Social Determinants of Risk and Outcomes for Cardiovascular Disease. A Scientific Statement From the American Heart Association. Circulation agosto 2015