Alle diseguaglianze lotta senza quartiere
“Negli ultimi 20 anni è emerso l’interesse verso l’impatto che il quartiere di residenza può avere sulla salute delle persone che ci vivono”: così inizia un editoriale apparso su Circulation, tra le più importanti riviste scientifiche in cardiologia. Questi studi hanno messo in relazione con successo la prevalenza o l’andamento di una malattia (diabete, ipertensione, ictus) con alcune variabili legate al territorio.
Queste correlazioni però vanno comprese. La percentuale di aterosclerosi subclinica per esempio, informa uno studio recente, è in relazione inversa con la densità di negozi che vendono alimenti biologici. Ma nel quartiere l’aterosclerosi è meno marcata perché ci sono questi negozi o questi negozi scelgono di aprire in quel quartiere perché lo ritengono, sulla base di altre variabili, un luogo dove potrebbero più facilmente trovare clienti? Lo stesso si potrebbe dire per la presenza di parchi e strutture sportive. E cosa si intende per ‘presenza di strutture’ nell’area? La vicinanza è davvero il fattore principale? Quali sono le condizioni di accessibilità reale di queste strutture?
Le scoperte sull’esistenza di quartieri ‘sani’ e ‘meno sani’ danno qualche indicazione urbanistica, ma sottolineano soprattutto le ricadute sulla salute delle diseguaglianze sociali ed economiche.
Making Neighborhoods Good for Your Health
Published: August 16, 2016