News & Highlights

Aprile 22, 2025 GM

Suggerimenti per un impiego di successo dei sistemi automatizzati per la somministrazione di insulina: un documento del gruppo di lavoro italiano su diabete e tecnologia.

A cura di Elisabetta Salutini
22 Aprile 2025 (Gruppo ComunicAzione) – Negli ultimi anni, l’impiego dei sistemi automatizzati per la somministrazione di insulina ha conosciuto un’ampia diffusione grazie ai benefici sul controllo glicemico, sul rischio di ipoglicemia e sulla qualità di vita e ciò li ha resi il trattamento standard per il diabete mellito tipo 1. Il gruppo di lavoro su diabete e tecnologia AMD-SID-SIEDP ha elaborato una serie di raccomandazioni pratiche a supporto degli operatori sanitari per la gestione dei sistemi ad ansa chiusa in caso di iper/ipoglicemia postprandiale, iper/ipoglicemia interprandiale, iper/ipoglicemia notturna e prima/durante e dopo l’attività fisica.

Leggi

Aprile 17, 2025 GM

Ipoglicemia nei pazienti terminali con cancro e storia di diabete ricoverati in un reparto di medicina generale: uno studio osservazionale retrospettivo

A cura di Felicia Visconti e Marina Valenzano
17 aprile 2025 (una collaborazione tra il gruppo Diabete e cure palliative e il gruppo ComunicAzione) – Uno studio retrospettivo giapponese, condotto in un reparto specializzato in cure palliative, evidenzia un rischio ancora elevato di overtreatment del diabete nei pazienti oncologici in fase terminale. La frequente insorgenza di ipoglicemie (2,5 eventi/paziente nel 34,6% dei casi osservati) rappresenta un ulteriore fattore di sofferenza nel fine vita.

Leggi

Aprile 8, 2025 GM

Associazione causale tra microbiota e sottotipi di diabete tipo 2: un’analisi di randomizzazione mendeliana

A cura di Maria Elena Valera Mora
8 aprile 2025 (Gruppo ComunicAzione) – Un’analisi randomizzata sottolinea le relazioni causali tra microbiota e i sottotipi di DT2: (SIDD, SIRD, MOD e MARD). Alcuni taxa batterici (classe Clostridia e ordine Clostridiales) hanno dimostrato effetti protettivi contro MOD, la specie Catus era associata a rischio di MOD, il genere Holdemania era associato a rischio per SIRD. Ulteriori ricerche saranno essenziali per comprendere i meccanismi sottostanti e per sviluppare strategie terapeutiche mirate al microbiota intestinale aprendo nuove possibilità per una medicina più personalizzata.

Leggi

Aprile 4, 2025 GM

Una panoramica delle complicanze obesità-relate: in che modo il peso corporeo e altri marcatori dell’obesità sono correlati agli esiti avversi

A cura di Sara Colarusso
4 aprile 2025 (Gruppo ComunicAzione) — L’obesità è una patologia cronica, multisistemica, progressiva, caratterizzata da un accumulo eccessivo e/o anomalo di tessuto adiposo, che compromette la qualità e l’aspettativa di vita, associandosi a diverse complicanze come il DT2, patologie cardiovascolari, steatosi epatica associata a disfunzione metabolica, osteoartrite, depressione, tumori. Non tutte le persone obese sviluppano però le complicanze correlate all’obesità, soprattutto quelle cardiometaboliche. Una recente consensus di esperti ha proposto una rivisitazione dei criteri diagnostici dell’obesità, distinguendo l’obesità preclinica da quella clinica. Tutti gli approcci terapeutici che comportano un calo ponderale quanto più intensivo (>10%) e precoce possono impattare in maniera più efficace sulle complicanze cardiometaboliche; le nuove terapie incretiniche (tirzepatide, semaglutide) offrono risultati positivi in tal senso, offrendo riduzioni di peso >15-20%, con validi spunti di ricerca anche per la terapia di tutte le comorbilità associate all’obesità.

Leggi

Marzo 31, 2025 GM

Semaglutide orale ed esiti cardiovascolari nelle persone con diabete tipo 2 ad alto rischio – Lo studio SOUL

A cura di Marina Valenzano
31 marzo 2025 (Gruppo ComunicAzione) – Il trial SOUL è il primo studio in cui la semaglutide orale dimostra la sua efficacia non soltanto come agente ipoglicemizzante e la superiorità, per disegno statistico, nel ridurre gli eventi cardiovascolari maggiori e, in particolare, l’infarto miocardico, in soggetti ad alto rischio per la presenza di DT2 e malattia aterosclerotica accertata. Gli effetti sembrano essere presenti e indipendenti dalle altre terapie cardionefroprotettive (SGLT2i) utilizzate in associazione.

Leggi

Marzo 25, 2025 GM

Miglioramenti metabolici con tirzepatide nella lipodistrofia: una nuova opzione?

A cura di Roberta Poli
25 marzo 2025 (Gruppo ComunicAzione) – La lipodistrofia comprende un gruppo di rare patologie caratterizzate da una disfunzione del tessuto adiposo che comporta la ridotta abilità di depositare l’eccesso di lipidi nei siti preposti. Ciò ha ricadute metaboliche severe come diabete, ipertrigliceridemia e steatosi epatica. L’avvento dei GLP1-RA e doppi agonisti recettoriali GLP1-GIP nel trattamento dell’obesità e del DT2 ha fornito le basi per valutare l’efficacia, in particolare di tirzepatide, anche nelle sindromi lipodistrofiche con evidenza di significativa modifica sia del peso sia del compenso glicometabolico.

Leggi

Marzo 18, 2025 GM

Caratteristiche del sonno e rischio a lungo termine di sviluppare diabete tipo 2 tra donne con diabete gestazionale

A cura di Olimpia Iacono
18 marzo 2025 (Gruppo ComunicAzione) – La salute del sonno è diventata un’importante questione di salute pubblica. Alcuni studi hanno dimostrato una correlazione tra il russare e la ridotta durata del sonno e un maggiore rischio di sviluppare DT2. Le donne con una storia di DG sono già a rischio, ma il ruolo del sonno in tale contesto è poco esplorato. Uno studio di coorte prospettico (NHSII) ha esaminato l’associazione tra sonno, russamento e rischio di DT2 in donne con DG. I risultati mostrano che il sonno breve e il russamento frequente sono associati a un aumento del rischio di DT2, suggerendo l’importanza di intervenire sulla salute del sonno per prevenire la progressione da DG a DT2.

Leggi

Marzo 11, 2025 GM

Relazione tra il periodo di osservazione del monitoraggio in continuo del glucosio ed errore di stima nella valutazione dell’andamento glicemico a lungo termine

A cura di Giuseppe Frazzetto
11 marzo 2025 (Gruppo ComunicAzione) – L’integrazione del CGM nella pratica clinica è diventata preponderante nell’ultimo decennio, cambiando la gestione e l’assistenza dei pazienti con diabete. L’emoglobina glicata è il gold standard per la valutazione della glicemia media a lungo termine nell’arco di 2-3 mesi. Il CGM può stimare i valori di glicata, ma fornisce anche informazioni più dettagliate, ad esempio TIR, TBR e variabilità glicemica. Diversi studi hanno esaminato il periodo di osservazione ottimale per il CGM; nella pratica, il periodo comunemente utilizzato è di 14 giorni. Tuttavia, il periodo di osservazione minimo non è stato ancora valutato utilizzando l’errore assoluto medio che fornisce un’interpretazione diretta delle variazioni nelle metriche derivate dal CGM. L’approccio dello studio attuale è stato quello di calcolare l’errore assoluto medio per diverse finestre temporali per ogni singolo paziente, con l’obiettivo di dimostrare come il periodo di osservazione del CGM influenzi l’accuratezza della stima del controllo glicemico a 90 giorni. Una durata del CGM superiore ai 14 giorni (attualmente raccomandati) è probabilmente necessaria per garantire un’accuratezza sufficiente a rilevare cambiamenti clinicamente rilevanti nel controllo del glucosio a lungo termine.

Leggi

Marzo 10, 2025 GM

Differenze di genere e obesità: dai meccanismi fisiopatologici alle implicazioni cliniche

A cura di Elisa Romeo e Marina Valenzano
10 marzo 2025 (una collaborazione tra gruppo Diabete e Medicina di genere e gruppo ComunicAzione) – Una recente revisione della letteratura scientifica disponibile sull’obesità mette in luce le differenze esistenti nei due sessi e analizza il ruolo che il genere può assumere come fattore di rischio, nei meccanismi patogenetici, nella presentazione clinica di malattia, nell’accesso e nella risposta ai trattamenti. Al fine di capire meglio e contrastare efficacemente tale patologia, in grande espansione, una questione del genere è davvero importante!

Leggi